di Pietro Manigas
Certo che la Rai tende spesso a finire fuori dai binari. Ma questa caduta di stile nel programma Fuori binario, è davvero sintomatica. Un giornalista piemontese sbarca in Sardegna per seguire le tracce del treno verde, una linea poetica e bellissima che taglia l’isola affascinante. Un’isola misteriosa, che ha la sua storia, tradizioni millenarie, credenze e meraviglie. Il giornalista della Rai che fa? Un giretto, belle immagini, interviste ai sardi. Ma una di queste interviste ha scatenato il putiferio. Parlando con un artigiano che costruisce i meravigliosi coltelli della tradizione, ispirato da chissà quali superficiali e sbrigative letture chiede: le donne sarde comprano il coltello per l’assassinio? Ed immediata sorge la protesta in Sardegna. Ma che domande sono?
La replica della Rai è come sempre sublime. Replicando all’ex presidente della Regione Sardegna Mauro Pili che aveva giudicato “offensiva” l’intervista, la Rai ha scritto: “Siamo sorpresi e dispiaciuti – si legge nella nota – perché, ai là del tono inequivocabilmente scherzoso dell’intervista, l’obiettivo del programma (peraltro trasmesso in tutto il mondo da Rai Italia) è infatti – com’è ovvio dall’intera trasmissione – valorizzare il territorio e quelle realtà più nascoste attraverso un viaggio su una tratta ferroviaria meno battuta dal turismo tradizionale e, per questo, tutta da riscoprire. Moltissimi italiani nel mondo scelgono per le loro vacanze di tornare nel proprio Paese: Rai Italia contribuisce a ricordare loro quali meraviglie si trovino magari a poca distanza dalle loro città di origine: ‘Fuori binario’ va esattamente in questa direzione”.
Capito? Il tono era a presa per il culo. Se non l’avete capito e pensavate che le domande erano per portare ala luce un pezzo della cultura sarda, avete sbagliato. Guardate voi