“Santoro ha fatto bene a riaffermare il principio che Servizio Pubblico offra a tutti la possibilità di dire quello che pensano e anche di replicare. La rissa non porta ascolti. In tv lo share cresce nel momento in cui ci sono le idee. Ho parlato solo con Santoro. Travaglio non lo sento mai. Io ho fatto un accordo con Michele: lui è libero di fare il talk con chi vuole, ha scelto Travaglio, che ha dato ottimi contributi”. Con questa dichiarazione, rilasciata in un’intervista, Urbano Cairo, editore di La7, ha detto la sua sulla lite in diretta tra Michele Santoro e Marco Travaglio, avvenuta giovedì scorso a “Servizio Pubblico”.
Nel gioco della torre però Cairo salverebbe entrambi: “Non butto nessuno dalla torre. Travaglio è molto bravo nel fare le domande. Ma è giusto che anche a lui possano fargliene. Non è reato di lesa maestà ricevere domande da un ragazzo genovese (un angelo del fango) che ha dimostrato personalità anche di fronte a Beppe Grillo. Ero pienamente d’accordo con Santoro quando diceva che Burlando doveva poter dire la sua”. Infine un nuovo endorsement a Santoro: “Ha piena autonomia e libertà nel fare Servizio Pubblico: è lui l’anima della trasmissione, sua la linea editoriale. E smentisco le voci su una anticipata chiusura del programma. L’arrivo di Giulia Innocenzi, il 13 di novembre con il suo Anno Uno (in sei puntate) era programmato da tempo”.