La Polonia apre l'iter di estradizione per Polanski

Il ministro della Giustizia polacco ha detto che presenterà appello alla Corte Suprema per ribaltare la decisione che aveva respinto la richiesta.

La Polonia apre l'iter di estradizione per Polanski
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31 Maggio 2016 - 12.17


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La Polonia riapre la procedura di estradizione di Roman Polanski verso gli Usa, dove il regista 82enne è accusato di aver stuprato nel 1977 una 13enne. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro, secondo quanto riferiscono i media polacchi. Ziobro ha detto che presenterà appello alla Corte Suprema per ribaltare la decisione dello scorso ottobre del tribunale di Cracovia, che aveva respinto la richiesta.

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La vicenda. Nel 1977 Roman Polanski, all’epoca 43enne, aveva ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con la 13enne Samantha Geimer nel corso di un servizio fotografico a Los Angeles. Dopo 42 giorni di prigione e il rilascio su cauzione, il regista si era dichiarato colpevole di “rapporti sessuali illeciti” con una minore e l’anno seguente, prima della sentenza, fuggì dagli Usa, temendo una pena severa.

Nel 2009, venne arrestato a Zurigo e messo agli arresti domiciliari. Fu rilasciato l’anno successivo dopo la decisione delle autorità svizzere di non estradarlo. Gli Stati Uniti hanno quindi chiesto il suo arresto alle autorità di Varsavia, dove lui si trovava nel 2014. Roman Polanski vive a Parigi, ma ha anche un appartamento a Cracovia e visita regolarmente il suo paese natale.

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Lo scorso ottobre, il tribunale di Cracovia aveva rifiutato di consegnare il premio Oscar alle autorità americane giustificando la sua decisione con la presenza di seri dubbi sul fatto che avrebbe ricevuto un processo equo e accogliendo la tesi della difesa, secondo la quale Polanski aveva già scontato la sua pena in base all’accordo stretto a suo tempo tra il regista e la giustizia americana.

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