Il fisco italiano contro Google: adesso paghi

La procura di Milano e la Guardia di finanza presentano il conto: Mountain View ha evaso il fisco italiano per circa 300 milioni di euro.

Il fisco italiano contro Google: adesso paghi
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28 Gennaio 2016 - 08.19


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Dopo Apple è la volta di Big G. In queste ore la Procura della Repubblica di Milano e la Guardia di Finanza stanno notificando a Google un ‘processo verbale di accertamento’ per la riscossione di 300 milioni di euro. Lo riporta, stamani, il quotidiano La Repubblica.

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“Dal 2008 al 2013 il motore di ricerca di Mountain View ha evaso il fisco italiano per circa 300 milioni di euro”, si legge nel servizio. “Dopo l’apertura dell’inchiesta penale per ‘dichiarazione fraudolenta’ da parte del dipartimento guidato dal procuratore aggiunto milanese Francesco Greco – il sostituto titolare del fascicolo è Isidoro Palma – a Google viene imputato di aver evaso le tasse per una cifra pari a 800 milioni facendo risultare sede fiscale della società l’Irlanda e non l’Italia.

Dopo mesi di trattative tra le parti – accordi trapelati ma poi smentiti, offerte che si aggiravano tra i 150 e i 200 milioni fino a poche settimane fa – l’atto formale firmato dalla Guardia di Finanza mette sostanzialmente Google con le spalle al muro.

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“Google rispetta le normative fiscali in tutti i Paesi in cui opera: Continuiamo a lavorare con le autorità competenti’ è la replica dell’azienda”.

La Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate: sbagliato parlare di sconti ad Apple. “La guardia di finanza sta notificando in queste ore un verbale a Google riguardo alla presunta evasione della societa”. Così il direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, . “Non faccio dichiarazioni su un’operazione in corso – ha detto – la guardia di finanza sta notificando un verbale frutto di un lungo lavoro. Non abbiamo incontrato la societa’ e non ho idea di cosa succedera’”.

“E’ sbagliato parlare di scontiad Apple. La società ha aderito ad un verbale. E’ un lavoro che ci riconoscono i governi di tutto il mondo: l’Italia per prima ha concluso un’operazione che molti hanno cercato di fare in questi anni”.Così ha commentato l’accordo con la filiale italiana di Apple da 318 milioni di euro, a saldo di tutte le pendenze, dopo l’inchiesta per frode fiscale.

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“Non c’e’ stato alcun accordo – ha specificato Orlandi -. Io la parola sconti non la accetto, a maggior ragione nell’ipotesi che la societa’ abbia aderito ad un verbale”.

Poi ha aggiunto: “I luoghi comuni fanno male al Paese. Non c’è alcuna differenziazione nel comportamento (dell’Agenzia, ndr) fra grandi e piccoli. Fra i nostri compiti fondamentali c’e’ quello di contrastare comportamenti evasivi di grande rilevanza. L’anno scorso abbiamo controllato il 40% delle societa’ di grandi dimensioni”.

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