“Il tar che blocca la distribuzione dei fondi al cinema decisa da Paci è la replica di un brutto film”. Paolo Truzzu, Consigliere regionale di Fdi-An, commenta così la sospensiva del Tar decisa dopo un ricorso che contestava l’assegnazione delle risorse al settore cinema voluta in Finanziaria dalla Giunta Pigliaru e votata dal Consiglio regionale.
“Dopo lo ‘scandalo al sole’ delle specializzazioni mediche, rimaste senza finanziamento, ‘quei bravi ragazzi’ della maggioranza di centrosinistra hanno appoggiato senza batter ciglio la gestione allegra e sconsiderata dei fondi pubblici, alla ‘prendi i soldi e scappa’, decisa dall’assessore Paci, ‘il padre-padrone’ della legge economica della Ras”, accusa l’esponente d’opposizione.
I Fatti. Secondo l’articolo 26 della legge Cinema regionale, infatti, dello stanziamento totale al cinema sardo (€ 3.400.000) il 70% (€ 2.380.000) deve essere destinato alla Sardegna Film Commission (Sfc) e alla produzione di film. Nello specifico, di questi 2.380.000 euro, l’80% (€ 1.904.000) deve andare alla produzione di corto e lungometraggi e solo i restanti (€ 476.000) dovrebbero essere la dotazione della Sardegna Film Commission.
“Non si capisce perché invece la Sfc abbia avuto dalla Giunta Pigliaru un milione di euro, più del doppio dei finanziamenti previsti dalla legge”, continua Truzzu. “Non lo capiscono i registi sardi e non l’avevo capito neanche io che già durante la discussione della Finanziaria in commissione Bilancio, lo scorso febbraio, avevo segnalato la questione a una maggioranza di centrosinistra che ha fatto orecchie da mercante, come già fece per la mancata assegnazione di risorse per i giovani medici”.
“Il Cinema sardo può essere un volano per l’economia, ma, dopo questa giusta sospensiva decisa dal Tar, anche gli unici bandi usciti, quelli Ospitalità, saltano, lasciando a secco gli operatori del settore”, denuncia Truzzu.
“Potremmo dire che ‘per qualche dollaro in più’ che si era deciso di dare ai propri amici, ‘la stangata’ della Giunta Pigliaru ha fatto saltare il banco, impedendo di fatto a tutti gli operatori del settore cinema di usufruire dei fondi stanziati in Finanziaria”, conclude Truzzu.
