Il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini. rimane orgoglioso del cinema italiano nonostante il flop al Festival di Cannes dei nostri registi:
“Mi sarebbe sembrato sbagliato non andare a Cannes perché non avevamo vinto niente. La mia presenza voleva sottolineare l’importanza che l’Italia riconosce al cinema e l’impegno comune nell’affrontare i tanti problemi ancora sul tavolo. Certo, abbiamo molti anni di ritardo sulla Francia soprattutto alla loro capacità di essere un ‘sistema Paese’. In Francia politica, impresa, cultura, tutti fanno la loro parte. In Italia qualcuno non fa, o non ha fatto, tutto quello che poteva fare. Dobbiamo ritrovare il medesimo orgoglio per il cinema, ma neanche dimenticare che dopo gli anni bui della crisi, anche il cinema italiano sta attraversando un momento molto positivo”.
“Nei primi cinque mesi dell’anno – afferma il titolare di via del Collegio Romano- gli incassi sono aumentati dell’8% rispetto al 2014 e le presenze del 4%”. Franceschini ricorda inoltre che “abbiamo imposto un vincolo di destinazione sulle sale storiche, quelle in funzione almeno dal primo gennaio 1980. E abbiamo introdotto il 30% di tax credit destinato alle ristrutturazione di quelle sale”.
Il ministro sottolinea poi che “stiamo lavorando a un nuovo Ddl sul cinema e abbiamo riunito al tavolo tutti i settori interessati per discutere con loro prima di stendere la legge. Non dopo come spesso si è fatto. Stiamo discutendo – conclude Franceschini- il rinnovo del contratto di servizio della televisione pubblica e io vorrei introdurre l’impegnio a dedicare al cinema italiano e europeo una prima serata, senza ripetere gli errori passati”.