Francesca Cima, neo presidente dei produttori Anica, a proposito dei dati del mercato cinematografico 2014, ha commentato: “Non si può certo sostenere che vada tutto bene, alla luce dei dati di oggi. Ma la crescita degli spettatori italiani di cinema europeo fa emergere una richiesta del pubblico di diversificazione del prodotto che dobbiamo assolutamente cogliere. E anche alcuni successi di film italiani come quelli di Martone, Pif e Sibilia ci dimostrano che ci sono spettatori che desiderano essere sorpresi dai film”.
La neo presidente ha aggiunto: “La diversificazione del prodotto deve essere l’obiettivo per tutti i periodi dell’anno, in primis l’estate, durante la quale i film italiani scarseggiano per poi accavallarsi in pochi mesi dell’anno, come è successo lo scorso autunno. Con una distribuzione razionale e diversificata, il pubblico ci può seguire. E per far questo dobbiamo anche coinvolgere gli autori.
Quest’anno probabilmente potremo approfittare di una congiuntura favorevole che prevede un’auspicabile presenza italiana molto forte al Festival di Cannes. Ma il tema dell’estate in Italia non riguarda soltanto i cinema: è necessaria una rivoluzione culturale che chieda a tutto il paese di non chiudere nei mesi estivi. Ce l’ha fatta la Spagna, il clima non può essere un alibi”.
“Un’altra rivoluzione culturale deve essere intrapresa nei confronti della pirateria: non è possibile – ha concluso – che da noi questo fenomeno sia così tollerato, anzi quasi istigato, come succede quando si va a digitare sui motori di ricerca un titolo di un film e nelle prime posizioni si trova sempre il collegamento a un sito di streaming illegale”.