Le donne sotto dittatura con Viola Graziosi nel “Racconto dell’ancella”

Al Napoli Teatro Festival la trasposizione dalla serie tv del romanzo di Margaret Atwood

Le donne sotto dittatura con Viola Graziosi nel “Racconto dell’ancella”
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2 Luglio 2019 - 11.40


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“The Handmaid’s tale”, da noi “Il Racconto dell’Ancella”, è il romanzo in cui la scrittrice canadese Margaret Atwood ha immaginato gli Stati Uniti sotto un regime totalitario dove le prime sottomesse sono le donne e dai connotati non dissimili da quanto vorrebbero forze di estrema destra e certi integralisti cattolici oggi troppo in auge quando non addirittura al potere. Da quel libro del 1985, che non a caso ispirò molte donne nelle loro proteste contro Donald Trump durante la campagna presidenziale degli Usa del 2016, scaturì anche una apprezzatissima serie tv e al prodotto televisivo tratto dal romanzo ha preso spunto l’attrice Viola Graziosi che porta “The Handmaid’s Tale” al Napoli Teatro Festival sabato 6 luglio alle 21 nella Galleria Toledo on la regia di Graziano Piazza.

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Lo spettacolo, ricordano le note stampa, è nato l’8 marzo 2018 in occasione della Giornata della donna per il “Teatro di Radio3”, con una diretta dalla sala A di via Asiago a Roma, a cura di Laura Palmieri. Nel suo romanzo Atwood immagina “la Repubblica di Galaad, devastata da guerre, inquinamento e sterilità, dove le donne sono strettamente sorvegliate e rigidamente divise in categorie distinguibili dal colore dei loro vestiti: azzurro intenso per le Mogli dei Comandanti; verde smorto le Marte, donne sterili e attempate che svolgono i servizi domestici; marrone spento per le Zie, guardiane e sorveglianti; rosso le Ancelle, le sole in grado di procreare, sottomesse alla Repubblica per essere fecondate dai Comandanti, le cui mogli cresceranno i loro figli. Nessuna può disobbedire o disattendere al proprio ruolo, pena la morte o la deportazione nelle Colonie”.

A raccontare i fatti, tra dimensione onirica, incubo e minuti dettagli quotidiani, è la
la protagonista. E quindi Viola Graziosi racconta di un mondo troppo simile al nostro dietro le apparenze. La traduzione è di Camillo Pennati per Ponte alle Grazie, la consulenza letteraria di Loredana Lipperini, quella artistica di Laura Palmieri, musiche originali di Riccardo Amorese, spettacolo prodotto da Artisti Riuniti.

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Qui il link al festival

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