Vince la Francia anti-fascista: fermata la pubblicazione dei testi antisemiti di Celine

La decisione di Gallimard presa dopo il coro di polemiche dopo l'annuncio che sarebbero stati rieditati tre testi, tra cui 'Bagattelle per un massacro'

Vince la Francia anti-fascista: fermata la pubblicazione dei testi antisemiti di Celine
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11 Gennaio 2018 - 20.43


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La casa editrice Gallimard ha annunciato di avere sospeso il progetto di pubblicare  in Francia tre libelli antisemiti di Louis-Ferdinand Céline.
Antoine Gallimard, presidente della casa editrice, ha spiegato la decisione “visto che i requisiti metodologici e di memoria non sono soddisfatti” per “considerare con serenità” il progetto.
L’editore voleva pubblicare tre opuscoli antisemiti dell’autore del ”Viaggio al termine della notte”: ”Bagatelles pour un massacre” (1937), ”L’Ecole des cadavres” (1938) e ”Les Beaux Draps” (1941, scritto, quindi, durante l’occupazione nazista della Francia).
Gli opuscoli di Celine non sono vietati in Francia, ma non sono stati ristampati dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Lo scrittore stesso e la sua vedova, Lucette Destouches, di 105 anni, si erano sono opposti. Tuttavia, possono essere facilmente letti o acquistati su Internet.
“Gli opuscoli di Celine appartengono alla storia del più infame antisemitismo francese. Ma, condannandoli alla censura, si impedisce di fare piena luce sulle loro radici e la loro portata ideologica, e crea la curiosità malsana, dove dovrebbe essere esercitato il nostro potere di giudizio “, ha detto l’editore. Gallimard ha aggiunto: “comprendo e condivido le emozioni dei lettori che la prospettiva di questa edizione urti, ferisca o inquieti per ovvi motivi etici e umani”. 
Gallimard ha puntualizzato che era sua intenzione pubblicare “un’edizione critica” degli o

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puscoli “senza alcuna compiacenza”.
Accompagnare i testi con un apparato critico era, secondo il primo ministro, Edouard Philippe, anch’egli entrato nel dibattito, l’unica condizione accettabile perché gli opuscoli potessero essere ristampati. 

La pubblicazione avrebbe dovuto essere accompagnata da un’analisi del professore universitario Régis Tettamanzi e una prefazione firmata dallo scrittore Pierre Assouline. Eppure, molte voci sono state sollevate, tra cui quello di Frederic Potter, capo della delegazione interministeriale per la lotta contro il razzismo, l’antisemitismo e l’anti-LGBT, che aveva chiesto l’intervento di un collettivo interdisciplinare.
Il progetto di riedizione ha provocato molte reazioni. Il 20 dicembre, Serge Klarsfeld, presidente dell’Associazione dei figli e delle figlie di ebrei deportati dalla Francia, aveva lanciato un appello affincheè fosse vietato vietare a titolo definitivo il volume, minacciando di denunciare Gallimard. Il progetto, ha riptuto anche questa mattina Klarsfeld, “è un’aggressione contro gli ebrei di Francia”.

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