Lavia inaugura la stagione teatrale con Prevert: non è solo un poeta da cioccolatini

Il 14 novembre, prima nazionale alla Pergola di Firenze del recital di Gabriele Lavia 'I ragazzi che si amano', perché "Prevert è un poeta complesso"

Lavia inaugura la stagione teatrale con Prevert: non è solo un poeta da cioccolatini
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10 Novembre 2017 - 10.02


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Prevert è un poeta spesso semplificato, ma le cui parole sono dignitosissime pur se triviali o quotidiane. Gabriele Lavia lo porterà in teatro, ora, con la musica di Giordano Corapi, e la sontuosità che solo una prima nazionale sa dare. Pertanto, alla Pergola di Firenze andrà in scena ‘I ragazzi che si amano’, recital pensato dall’attore a partire dalle parole di Prevert.

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Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana, inaugura il 14 novembre la nuova stagione del teatro fiorentino.
Dopo Firenze, il 25 novembre lo spettacolo andrà a Rieti.
Il recital è incentrato sull’amore giovanile e il rapporto degli innamorati con la realtà. Giovani che, estraniati dal mondo e dimentichi di tutto, non tengono conto della chiusura morale della gente verso la loro dolcezza.
“Le parole di un autore come Prevert – spiega Lavia – sono finite nel corso del tempo dentro i cioccolatini destinati agli innamorati. Ma che cos’ha di speciale? La sua specialità è di non essere speciale, eppure la sua epoca, è un’epoca di speciali. Prevert è come noi e noi siamo ed eravamo come lui.
Prevert non vuole essere diverso da noi. Non vuole farsi notare.
È vestito di grigio. Porta impermeabile e cappello. Chi sono ‘I ragazzi che si amano’? Siamo noi. E chi ha provato ‘questo amore / così violento / così fragile / così tenero / così disperato’? Siamo sempre noi. E siamo sempre noi ‘quel bambino strambo che rideva come un pazzo tutti i giorni e poi era contemporaneamente triste’. E tutto questo è detto semplicemente, senza distanze, né soggezione, né alcuna sacralità”. “Prevert – aggiunge -, al di là della popolarità delle sue parole d’amore, è un poeta estremamente complesso, un poeta strano, che ha attraversato tanti momenti diversi e che ha voluto usare le parole di tutti i giorni per esprimere concetti profondi”.

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