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Che festa per la Carmen (come sarebbe piaciuta a Bizet)

Ad Ancona l’esperimento è riuscito: la rivisitazione di Guillaume Tourniaire è stata apprezzata dal pubblico, che ha salutato la rilettura, audace, con applausi anche a scena aperta.

Che festa per la Carmen (come sarebbe piaciuta a Bizet)
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24 Settembre 2017 - 18.05


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L’esperimento è riuscito: la Carmen ‘come la voleva Bizet’ è piaciuta al pubblico, che l’ha salutata con applausi e ovazioni anche a scena aperta.
Questa nuova Carmen, che il 22 settembre ha inaugurato la stagione lirica del Teatro delle Muse di Ancona, è stata totalmente incentrata sulla versione originale del debutto del 1875 all’Opera Comique di Parigi: un risultato ottenuto anche grazie al ritrovato manoscritto originale del suggeritore di scena.
Quasi esaurito questo nuovo allestimento dell’omonima fondazione, con i dialoghi tutti parlati in francese.
Una riproposizione che ha privilegiato il lato intimista e squisitamente francese della partitura, liberandola dalle successive rielaborazioni folcloristiche, grazie anche alla direzione d’orchestra di Guillaume Tourniaire, brillante e puntuale ma sempre misurata, e alla regia e scenografia di Francesco Saponaro, che ha ambientato l’opera durante la guerra civile spagnola, facendo di Carmen più un’eroina del ‘900 che rivendica la sua libertà individuale, che una gitana sensuale e trasgressiva.
Applauditissima la giovane Martina Belli, al suo debutto.

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