Presentato già a novembre con il sold out per ogni giornata, Sonnai è uno spettacolo prezioso e arricchente. Il palco del teatro si trasforma in una baraccopoli, dove vivono gli ultimi, accampati in piccole tende di fortuna. Ultimi nella finzione scenica, ma anche nella vita. Perché Sonnai mescola con gli attori professionisti anche le persone incontrate nei centri Caritas, qui, come in tutte le città europee in cui è stato. Si raccontano, immigrati, disoccupati, poveri di ogni età e istruzione, mettono al servizio del pubblico, – intimamente coinvolto dentro ogni tenda – le loro storie di fallimenti e perché no, anche di rinascita. Attraverso il volto, i gesti si vive l’amarezza e il disincanto di vite che dalla cronaca si fanno reali.
Alcuni di loro sono volti tristemente familiari, incontrati per strada distrattamente, sfiorati per un attimo, che nello spazio teatrale ora diventano protagonisti. Davide Iodice sapientemente fonde nei suoi spettacoli antoprologia, sociologia e poesia. Il suo Sonnai è un lungo, intenso, struggente canto, un’ode all’attenzione verso l’altro, all’incontro reale nella vita. Non lascia indifferente. Questo esperimento teatrale fa parte – così come lo spettacolo Human – delle creazioni di Sardegna Teatro per il bando Migrarti del Ministero per i Beni e le attività culturali. Ancora una volta questa realtà sarda si inserisce in un orizzonte multiculturale e internazionale con un lavoro di raffinata bellezza.