Andata e ritorno nell’Odissea di Emma Dante

Martedì 31 gennaio e sabato 4 febbraio, all’Argentina di Roma il lavoro della regista palermitana naviga nel mito per ritrovare il vuoto emotivo e carnale dell’attesa

Andata e ritorno nell’Odissea di Emma Dante
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31 Gennaio 2017 - 10.16


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di Nicole Jallin

É prevista per domani, martedì 31 gennaio, e, causa sold out, con replica straordinaria, sabato 4 febbraio, una doppia tappa romana al Teatro Argentina per Odissea a/r, ovvero per l’immersione sensoriale, emotiva e cerebrale nello stile, nella forma, nel sentire crudo, vitale e poetico di Emma Dante.

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Il mito raccontato da Omero sarà consegnato al pubblico, in questo lavoro prodotto dal Biondo di Palermo, in una concretezza di movenze, sonorità, musiche e voci (dialettali) di anatomie – quelle dei 23 allievi attori della Scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo – che sono febbrili espressività facciali, istintivi movimenti sincronici, metamorfosi esistenziali inarrestabili: «Odissea a/r – chiarisce Emma Dante – è il viaggio che ogni essere umano fa nel corso della vita. È il poema che ci ha permesso di interrogarci sui percorsi che segnano il destino, dove il motore di tutto è il movimento verso la propria origine».

E all’origine va rintracciata anche la fisicità animalesca e ancestrale dell’uomo (con Proci dalle volgarità e bassezze ispirate ai “Cani di bancata”, spettacolo della Dante del 2006) e della donna (con ancelle prima trattenute da un fare disciplinato, poi liberate in una provocante femminilità maliziosa), attraverso la quale ripercorreremo la Telemachia per toccare il fremito interiore dell’assenza, il logorio privato di chi aspetta, il ritrovato, ambito incontro: quello che alimenta la speranza testarda, funerea e delicata di Penelope; quello di Telemaco, figlio assetato di biologica ripicca e nuova (auto)sovranità: «L’incontro tra il padre e il figlio – prosegue la regista – ci permette di assistere all’umanizzazione del mito. Di Odisseo, Penelope e Telemaco scopriremo i lati più teneri e fragili, i loro difetti, le loro imperfezioni. Una madre e un figlio hanno aspettato a lungo il ritorno del mito e, durante l’attesa, hanno cambiato la propria natura». É mito ed eroe, il re d’Itaca. Ed è uomo innanzitutto: consapevole delle proprie fragilità d’animo, delle attrazioni per l’effimero, per il materiale, per il tradimento, che gli sono dovute per natura: come le lacrime – dono negato agli dei -, a noi concesse per urlare di nostalgia e affetto, in un mare di poesia.

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Teatro Argentina, Largo di Torre Argentina, Roma, info 06.684.000.346 – www.teatrodiroma.net

ODISSEA A/R

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liberamente tratto dal poema di Omero

testo e regia Emma Dante

con gli allievi attori della Scuola dei mestieri dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo

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Manuela Boncaldo, Sara Calvario, Toty Cannova, Silvia Casamassima, Domenico Ciaramitaro, Mariagiulia Colace, Francesco Cusumano, Federica D’Amore, Clara De Rose, Bruno Di Chiara, Silvia Di Giovanna, Giuseppe Di Raffaele, Marta Franceschelli, Salvatore Galati, Alessandro Ienzi, Francesca Laviosa, Nunzia Lo Presti, Alessandra Pace, Vittorio Pissacroia, Lorenzo Randazzo, Simona Sciarabba, Giuditta Vasile, Claudio Zappalà

elementi scenici e costumi Emma Dante

luci Cristian Zucaro

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suono Gabriele Gugliara

assistente ai costumi Italia Carroccio

adattamenti e modifiche sartoriali Silvia Di Giovanna

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assistente alle coreografie Sandro Maria Campagna

assistente di produzione Daniela Gusmano

canzoni Serena Ganci (Zeus; La canzone delle ancelle) e Bruno Di Chiara (Rapimi la porta)

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direttore dell’allestimento scenico Antonino Ficarra

produzione Teatro Biondo Palermo

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