Come vi piace, Shakespeare secondo Muscato

In prima assoluta al Carignano di Torino, fino al 5 giugno, Leo Muscato dirige la commedia del Bardo tra angherie umane e paradisiache evasioni.

Come vi piace, Shakespeare secondo Muscato
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23 Maggio 2016 - 10.07


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di Nicole Jallin

Il variopinto e aitante pastiche stilistico, estetico e linguistico che muove la direzione di Leo Muscato, e che associa una allettante visionaria impronta interpretativa anche a testualità classiche, s’imbatte ora, al Teatro Carignano di Torino (con repliche fino al 5 giugno), nella produzione dello Stabile di Torino, il “Come vi piace” di Shakespeare, per un allegramente spietato affresco di dialettico (e ciclico) rapporto uomo-natura, corte-campagna, oppressione sociale-libertà animale.

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Si raccoglie tra pareti d’intagli di stoffe la contrapposizione ambientale tra un Ducato in fiabesco amalgama di toni dark e kitsch, e la foresta di Arden, riflesso delle meraviglie, lontano quanto basta da quel “mondo dissestato” degli uomini che si crogiola tra malsani passatempi e violenti esercizi di comando. Selva che accoglie chi fugge da cortigiana tirannia per farne testimoni di capovolgimenti relazionali tra asti fraterni e amori sbocciati, dissapori cittadini e forestieri colpi di fulmine, dichiarate arroganze e onesti inganni. E loro, personaggi qui restituiti da un ammirabile ensemble recitativo nei nomi di Beatrice Vecchione, Silvia Giulia Mendola, Daniele Marmi, Matteo Baiardi, Eugenio Allegri, Michele di Mauro, Marco Gobetti, Mariangela Granelli, Laura Pozone, Giulio Baraldi e Vittorio Camarota, ai quali s’aggiunge il commento sonoro di un “cantasotrie” musicante Dario Buccino, sono immersi nella pregevole coesione di scene, luci e costumi di Federica Parolini, Alessandro Verazzi, Vera Pierantoni Giua, che non cela visivi accenni all’eccentricità burtoniana. Dall’eleganza barocca di Adamo e dei fratelli de Boys (Marmi, Baiardi, Baraldi), alle adolescenti Rosalinda e Celia (Vecchione, Mendola) in mista versione casual-coquette con coroncina, anfibi e cuffie al collo; dalla clownesca e schietta presenza del Matto, che è qui un più malizioso Buffone (Allegri) nei suoi maschili istinti da soddisfare insieme alla pastorella – con fare da Bersagliera – Audrey (Pozone), fino a un Jaques (di Mauro) poeta-filosofo in total black – con eco al Corvo di O’Barr -, lieto “malinconico” che si diletta a ragionare, facendosi voce di coscienza della (politica) opposizione tra i due regni.

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E se a corte pavoneggiano insidie e meschinità imputabili a un trash Duca usurpatore (Gobetti) e fanatico di crudeli lotte sanguinarie, seguito da coatte nobilesse (Granelli, Pozone) in bizzarria cromatica munita di tatuaggi e chewing gum, nella allucinata Arden la fantasia concede al Vecchio Duca e ai suoi blasonati una conversione estatica-religiosa (con tratti hippy-hawaiani); umanizza anche le pecore (con occhiali da sole) quali gelose compagne di vita contadina; e stipula mésalliance per mano di un “rock” reverendo Imbrattacarte. Un luogo “altro” dove tutto è possibile perché esplicitamente fittizio, immaginario. Uno luogo scenico che ben riceve il caleidoscopico intreccio del Bardo, nel cui timbro di commedia pastorale risuonano lucide riflessioni intorno a lucrative colpe umane, figlie di una seduttrice (inguaribile?) corruzione d’animo che s’infiltra anche in questo onirico purgatorio, presagendo un lieto fine con ritorno a Palazzo: là dove attendono ritrovati loschi giochi di potere; là dove gli affetti relazionali valgono quanto l’eredità; là dove la moralità si vende al grammo per la convenienza. Un po’ come accade, se vi piace, fuori dal teatro, sulla soglia del mondo, dove ognuno recita il suo ruolo, tra (vere) ipocrisie e messinscena.

COME VI PIACE
di William Shakespeare

con (in ordine alfabetico) Eugenio Allegri, Matteo Baiardi, Giulio Baraldi, Dario Buccino, Vittorio Camarota, Michele Di Mauro, Marco Gobetti, Mariangela Granelli, Daniele Marmi, Silvia Giulia Mendola, Laura Pozone, Beatrice Vecchione

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regia Leo Muscato
scene Federica Parolini
costumi Vera Pierantoni Giua
luci Alessandro Verazzi
musiche originali Dario Buccino
assistente alla regia Alessandra De Angelis
assistente scenografa Eleonora De Leo

Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con l’Estate Teatrale Veronese

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