La Biennale di Venezia: attribuiti i Leoni d’oro dello spettacolo dal vivo

Attribuiti i Leoni d’oro alla carriera 2016 dei settori Danza, Musica e Teatro andati rispettivamnete a Maguy Marin, Salvatore Sciarrino e Declan Donnellan.

La Biennale di Venezia: attribuiti i Leoni d’oro dello spettacolo dal vivo
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28 Aprile 2016 - 11.43


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Sono stati attribuiti i Leoni d’oro alla carriera alla coreografa francese Maguy Marin (Danza), al compositore italiano Salvatore Sciarrino (Musica) e al regista inglese Declan Donnellan (Teatro). Il riconoscimento ai tre artisti è stato proposto rispettivamente dal direttore Virgilio Sieni per la Danza, Ivan Fedele per la Musica e Àlex Rigola per il Teatro, e accolto dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta.

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Esponente storica del teatrodanza francese, Maguy Marin è un’artista che con le sue opere ha aperto nuove strade all’arte contemporanea: il suo May B, nato su frammenti di testi beckettiani nel 1981 e ancora oggi rappresentato sulle scene di tutto il mondo, esprime la potenza drammatica del suo stile. Alla dimensione espressiva della coreografa francese pensa il Direttore Sieni proponendola per il premio alla carriera: “Per il lavoro di ricerca attraverso il corpo e lo spazio, che di volta in volta è andato a costruire un atlante di scoperte dove il senso dell’arte ha rivelato la complessità dell’uomo contemporaneo, mettendo in relazione i sentieri dell’umano con gli spazi necessari della ricerca coreografica”.

“Cultore d’arte e raffinato pedagogo, Salvatore Sciarrino è universalmente riconosciuto come una delle voci più originali ed autorevoli del nostro tempo – così recita la motivazione del premio del Direttore Fedele, che prosegue: “Sciarrino ha dedicato la propria esistenza all’arte del compore con spirito di ricerca e invenzione incessanti che lo hanno portato a scoprire un mondo sonoro inaudito dando un impulso decisivo al rinnovamento della musica contemporanea e dimostrando come la musica, per rinnovarsi e ritrovarsi, debba uscire dalla propria forma storicizzata per farsi esperienza d’ascolto in cui lo spettatore è al centro di fenomeni misteriosi e quasi ancestrali”. E’ proprio alla Biennale di Venezia che il talento precocissimo ed eretico di Sciarrino si rivela, quando nel 1969, al 32. Festival Internazionale di Musica Contemporanea debutta con un pezzo sinfonico, Ancòra (berceuse). Da allora la musica di Sciarrino è stata costantemente presente nelle programmazioni dell’istituzione veneziana e nei più importanti teatri di tutto il mondo.

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Fra i più influenti registi europei ad aver affrontato i grandi classici della drammaturgia di tutto il mondo, pescando nel ricchissimo teatro elisabettiano, giacobino e della Restaurazione, nel teatro classico tedesco e francese, nel siglo de oro del teatro spagnolo, in quello russo, ma anche nella grande letteratura, Declan Donnellan è premiato alla carriera secondo la motivazione del Direttore Rigola: “Per la sua profonda fiducia nel testo. Per la sua capacità di avvicinare i testi classici al pubblico contemporaneo conservando intatta la capacità di lettura. Per aver messo gli attori al centro del suo lavoro riuscendo ad ottenere il meglio da loro. Parlare degli spettacoli di Declan Donnellan è parlare di un immenso lavoro in campo attorale”. Declan Donnellan era stato presente al 42. Festival Internazionale del Teatro con Ubu Roi di Jarry, salutato come un capolavoro dalla stampa internazionale.

In passato il riconoscimento alla carriera per la Danza era stato attribuito a Merce Cunningham (1995), Carolyn Carlson (2006), Pina Bausch (2007), Jirí Kylián (2008), William Forsythe (2010), Sylvie Guillem (2012), Steve Paxton (2014), Anne Teresa De Keersmaeker (2015); il riconoscimento alla carriera per il Teatro era stato attribuito a Ferruccio Soleri (2006), Ariane Mnouschkine (2007), Roger Assaf (2008), Irene Papas (2009), Thomas Ostermeier (2011), Luca Ronconi (2012), Romeo Castellucci (2013), Jan Lauwers (2014), Christoph Marthaler (2015); il riconoscimento alla carriera per la Musica era stato attribuito a Goffredo Petrassi (1994), Luciano Berio (1995), Friedrich Cerha (2006), Giacomo Manzoni (2007), Helmut Lachenmann (2008), György Kurtág (2009), Wolfgang Rihm (2010), Peter Eötvös (2011), Pierre Boulez (2012), Sofija Gubajdulina (2013), Steve Reich (2014), Georges Aperghis (2015).

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