Una commistione di pluralità stilistiche, estetiche, linguistiche, la versione di “Questa sera si recita a soggetto” prodotta dal Piccolo Teatro di Milano e affidata alla regia sempre imprevedibilmente ispirata, analitica e sagace di Federico Tiezzi. Un adattamento decostruttivo drammaturgico (tecnico-filosofico), quello operato con Sandro Lombardi – ospitato al Carignano di Torino dal 12 al 24 aprile – che, nell’analisi pirandelliana della mise en abyme, riflette sul Teatro nell’atto stesso del suo dis-farsi, e indaga la scena nel momento della sua nascita, del suo popolarsi di oggetti, scenografie, tecnici, spettatori, personaggi e attori.
Spaccato in due atti/tempi, la commedia della decadenza (economica, sociale, morale) della borghese famiglia siciliana La Croce, improvvisata su base di un canovaccio – a sua volta derivato dalla novella di Pirandello “Leonora, addio!”, tratta dall’ultima aria del Trovatore -, assume, prima di abbandonarsi al (meta)racconto di se stessa, iniziali toni da tractatus scientifico e matematico, con tanto di lavagna e passaggi logici. Al lodevole Luigi Lo Cascio, alias il Dottor Hinkfuss, alias il Direttore di scena, il compito di spiegare la biologia e l’economia della messinscena che, lungi dall’aver debiti o legami con l’Autore le sue parole, è artificio primo e inedito del regista, in comunione con i suoi attori (gli altrettanto encomiabili Valentina Cardinali, Elisa Fedrizzi, Francesco Colella, Francesca Ciocchetti, Sandra Toffolatti, Massimo Verdastro, Petra Valentini, Nicola Ciaffoni, Gil Giuliani, David Meden, Marouane Zotti, Elena Ghiaurov, Ruggero Franceschini, Alessio Genchi).
Nell’originale architettura narrativa a scatole cinesi, il metalinguaggio caro all’autore agrigentino diventa qui scheletro scoperto, ingranaggio di rimandi, di sconfinamenti tra fabula e intreccio, finzione e realtà, arte e vita, vero e falso. E loro, i personaggi (che ricoprono il ruolo di attori, ma che sono anche interpreti che si fingono spettatori scendendo in platea, affacciandosi dai palchi, abbattendo ogni convenzione scenica), ora si presentano come ombre surrealiste in cappotto nero e testa da coccodrilli: animalesche e simboliche premonitrici di un “cannibalismo” finale fisico ed esistenziale. Corpi che risucchiano nella loro chiassosa, precisamente caotica e raffinata rappresentazione – assiduamente interrotta da repentini cambi di scena, sali-scendi di sipari e incursioni di personale tecnico – orientamenti futuristici (anche nei costumi di Gianluca Sbicca), richiami al melodramma, al musical, al vaudeville, e cenni a filmiche atmosfere fumose da noir misto a burlesque, con colorate scritte neon (per scene di Marco Rossi e luci di Gianni Pollini) a scrivere citazioni di Ludwig Wittgenstein e indicare il “Cabaret” frequentato da Avventori-gangster.
Un dettagliato pastiche, quello di Tiezzi, che trova eco espressivo nell’affascinante ensemble recitativo dove ben si amalgama l’ironia di capricci e battibecchi al dramma dell’oppressione e della violenza, e che sostiene anche un certo calo di tensione nella seconda metà del lavoro. Legittimo, per un fulgido spettacolo di quasi tre ore.
Foto di Attilio Marasco[/size=1]
QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO[/size=4]
di Luigi Pirandello
adattamento drammaturgico Sandro Lombardi, Federico Tiezzi
con
Luigi Lo Cascio – Dottor Hinkfuss
Valentina Cardinali – Totina La Croce
Elisa Fedrizzi – Dorina La Croce
Francesco Colella – Rico Verri
Francesca Ciocchetti – La Generala
Sandra Toffolatti – Mommina La Croce
Massimo Verdastro – Sampognetta
Petra Valentini – Nenè La Croce
Nicola Ciaffoni – Pomàrici
Gil Giuliani – Pometti
David Meden – Nardi
Marouane Zotti – Sarelli
Elena Ghiaurov – La Chanteuse
Ruggero Franceschini – Mangini/Avventore Cabaret Alessio Genchi – Avventore Cabaret
regia Federico Tiezzi
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Gianni Pollini
trucco e acconciature Aldo Signoretti immagini video Fabio Bettonica
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa