La Strega dei Bottoni, fiaba scritta a quattro mani da Roberto Pili e Regina Obino, con la preziosa versione in sardo redatta da Oreste Pili, diventerà un’opera teatrale curata con la regia di Ivano Cugia e sarà rappresentata nell’ambito della rassegna teatrale 2016 del Teatro delle Saline – Akròama.
Il riadattamento teatrale dell’opera, a cura di Ivano Cugia, si ispirerà alla fiaba La strega dei bottoni che, con estrema delicatezza e sensibilità, narra la storia della malattia che Ardi si trova costretto ad affrontare, nonostante la sua tenera età, e su come questo evento stravolga non solo la sua vita, ma anche quella della famiglia. La strega ha all’interno della storia un ruolo contradditorio, simboleggia il male, la malattia, ma allo stesso tempo è il mezzo attraverso il quale la comunità si riunirà attorno ad Ardi e alla sua famiglia, dimostrando unione e condivisione. Paradossalmente il cattivo diventerà buono e la stessa malattia subirà un cambiamento, da fonte di stress e di disturbo, diventerà fonte di crescita post – traumatica. La collaborazione e l’affetto della comunità saranno d’aiuto per il piccolo Ardi che, miracolosamente, guarirà dalla malattia.
Nella versione teatrale si vivrà un parallelismo tra la storia di Luca, un bambino dell’era moderna, e quella del giovane Ardi, protagonista della favola La strega dei bottoni. Un avvenimento inatteso irrompe nella vita di Luca. La sua spensieratezza viene interrotta. Marco, il suo migliore amico, da alcuni giorni non sta tanto bene e per tal ragione non frequenta più la scuola. La situazione di Marco è grave e Luca non riesce a capire cosa possa essere successo al suo amico, con cui, fino a pochi giorni prima, condivideva corse, giochi, sport, divertimento e sorrisi. La madre, per rassicurarlo, gli racconterà La strega dei bottoni e della miracolosa guarigione del giovane Ardi.
Il lieto fine di questa favola è un meraviglioso insegnamento che porta alla luce l’amore per se stessi e per il prossimo, in un antichissimo “rituale” di collaborazione e condivisione. La malattia, sconosciuta e misteriosa, viene neutralizzata e scompare grazie all’aiuto della gente, della comunità. Dalla malattia alla benattia: malattia, il cui nome denota qualcosa di “male” e di “negativo”, viene tramutata in quella che potremmo chiamare “benattia”, ovvero un processo che rigenera il corpo e aiuta a crescere, dando un senso alla vita e alla malattia stessa e attivando un processo di auto guarigione, portando nella vita delle persone meravigliosi cambiamenti.
Il cast della Compagnia I Menestrelli è composto da: Michela L. Cogotti Valera, Ivano Cugia, Andrea Gandini. Riadattamento teatrale: Ivano Cugia. Tecnico di scena: Luca Atzeni.