Dopo 39 edizioni, 377 repliche e oltre 370mila spettatori-clienti, nei teatri e nei luoghi più significativi della tradizione italiana e dei festival internazionali, Dignità Autonome di Prostituzione, il sorprendete spettacolo di Luciano Melchionna, dal suo format scritto a quattro mani con Betta Cianchini, muove verso il suo ritorno a Roma per un evento straordinario a Cinecittà.
Con un cast di 40 attori, e dieci maitresse, diretti da Luciano Melchionna, Dignità Autonome di Prostituzione approda negli storici spazi di Cinecittà e torna nella capitale, ancora una volta, per sorprendere e convincere, divertendo ed emozionando. A partire dal 14 luglio, per 10 serate (Martedì 14 – Mercoledì 15 – Sabato 18 – Mercoledì 22 – Giovedì 23 – Venerdì 24 – Sabato 25 – Giovedì 30 – Venerdì 31 Luglio e Sabato 1 Agosto), la “Casa Chiusa dell’Arte” sarà ospitata nell’ambito di Cinecittà Si Mostra e porterà il pubblico a scoprire storie esilaranti e commoventi negli spazi più poetici di questo luogo sacro della storia del cinema.
Gli spettatori-clienti, come nel gioco delle parti, secondo l’intuizione della scrittura scenica, saranno condotti per mano, parola su parola, voce su voce, ammaliati protagonisti delle storie quanto i loro interpreti, in alcune delle più famose location degli Studios: dal set di Gangs of New York al sommergibile ricostruito per U-571 di Jonathan Mostow con Matthew McConaughey e alle sale dedicate a Fellini e Visconti nella mostra permanente Cinecittà Si Mostra; dalle storiche sale attrezzeria dei teatri di posa ai luoghi più riservati; dai giardini alle spalle delle imponenti costruzioni scenografiche alla Sala dedicata a Federico Fellini.
Il collaudato DAdP, al suo ottavo anno di vita, sarà ancora una volta ripensato dal regista e dedicato a Cinecittà per dar voce alla sua carismatica bellezza. Lo spettacolo prevede un “rapporto elitario e unico” tra lo spettatore e l’Attore e quindi tra lo spettatore e l’Arte.
Dignità Autonome di Prostituzione è, infatti, la prima “Casa chiusa dell’Arte” nel mondo, dove gli attori – come cortigiane – sono alla mercé dello spettatore, ma protette dalle regole della stessa Casa. Rigorosamente in vestaglia o giacca da camera, gli attori adescano e si lasciano adescare dai clienti/spettatori che, muniti del denaro locale acquisito con il biglietto d’ingresso, contrattano il prezzo delle singole prestazioni con il “Papi Pappone” e la sua strana, esilarante “Famiglia”. Conclusa la trattativa, il “cliente” – uno, due o piccoli e grandi gruppi – si apparta, con l’attore scelto, in un luogo deputato dove fruirà di una o più “Pillole del Piacere”: performance o monologhi perlopiù scritti dallo stesso Melchionna o tratti dal repertorio classico, atti ad emozionare, far riflettere e divertire lo spettatore, in “uno stupore nuovamente sollecitato”.
Infatti, in questo caos governato dalle leggi della meraviglia e della contaminazione, Luciano Melchionna, oltre a concertare nel dettaglio questo apparente disordine, rivisita alcuni meravigliosi classici, da Pirandello a Pasolini, passando per Shakespeare, Hugo e Dostoevskij.
Richiesto e riconfermato di anno in anno, lo spettacolo è diventato un appuntamento fisso, raggiungendo sempre più successo. Attraverso un approccio al teatro completamente nuovo, DAdP vuole restituire dignità al lavoro dell’attore e riavvicinare il pubblico in modo giocoso e provocatorio al mestiere più antico del mondo. Un’imperdibile “giostra delle emozioni” dietro le quinte di Cinecittà insieme ai quaranta protagonisti di Dignità Autonome di Prostituzione dedicato ad un pubblico eterogeneo e affamato: affezionati e neofiti, giovani che interrogano il teatro in cerca di nuove risposte, curiosi e appassionati, amanti e increduli.