Il comunicato stampa del Teatro Stabile di Genova:
‘Il Teatro Stabile di Genova apprende con stupore e indignazione il mancato riconoscimento a Teatro Nazionale. Una simile decisione appare a dir poco inaudita non solo per la storia del Teatro Stabile di Genova, ma anche per la qualità professionale degli artisti e dei tecnici che al Teatro di Genova lavorano, per il riconosciuto valore artistico dei suoi spettacoli anche nel corso dell’ultimo decennio, per la trasparenza dei suoi bilanci da oltre un decennio in pareggio e per la considerazione nazionale e internazionale della sua Scuola di Recitazione da cui sono usciti e escono alcuni dei migliori attori delle ultime generazioni.
Risulta evidente che tale scelta sia esclusivamente riconducibile a discutibilissimi criteri di natura geopolitica, che nulla ha a che vedere con l’alta valenza artistica e professionale, indiscussa e indiscutibile, di quanto si è fatto e si fa a Genova.
Da parte sua, il Teatro di Genova chiederà l’accesso agli atti della commissione preposta per conoscere come e perché si è giunti a tale assurda esclusione: offensiva per tutti coloro che nel teatro lavorano e producono con serietà.
Nonostante tutto, il Teatro di Genova continuerà a operare secondo le idee, la programmazione e la progettualità da sempre espresse e ribadite nella domanda triennale per diventare Teatro Nazionale, nella convinzione che questa è una qualifica evidentemente già implicita nella storia passata, recente e presente del Teatro di Genova, da sempre caratterizzato da una forte vocazione a una dimensione nazionale e internazionale.’
Proteste anche a Catania, Bianco: clamoroso errore.
“Si tratta di un clamoroso errore e chiederemo al Ministero di tornare indietro e di correggere questa inaccettabile decisione” ha dichiarato stizzito il sindaco di Catania Enzo Bianco, commentando dell’esclusione dell’Ente Teatro di Sicilia – Stabile della Città di Catania dalla lista dei Teatri nazionali. Il primo cittadino della città etnea ha rincarato la dose: “La cultura italiana non si ferma a Napoli, e teatri Stabili come quelli di Catania e Genova, dalla straordinaria tradizione e che hanno fatto la storia del teatro nazionale, non possono essere mortificati così, tagliati con un tratto di penna. Lo stesso vale per il Biondo di Palermo. Occorre dunque che la commissione consultiva per la prosa torni sui suoi passi e corregga il tiro”.