Si intitolerà Allavita! lo spettacolo che il Cirque du Soleil realizzerà per Expo 2015. Una roba forte e internazionale, a testimoniare che la cultura del nostro Paese è vissuta come un niente contemporaneo che calpesta reperti antichi. Infatti lo spettacolo, limited edition milanese, sarà allestito dal noto gruppo canadese. E andrà in scena nell’anfiteatro capace di ospitare circa 11mila persone, dal 6 maggio al 23 agosto. Bel colpo, al cuore, per i tanti artisti italiani.
E per i costi che la collettività, noi cittadini quindi, pagheremo e si preannunciano salati: per 3 mesi di repliche si parla di 8 milioni e 415mila euro (come riportato dalla Repubblica). La cifra la pagheremo noi perché è a carico di Expo Spa i cui azionisti sono Ministero dell’Economia, Comune e Provincia di Milano, Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano.
Alla faccia del bicarbonato! In questi giorni si stanno facendo girare le scatole un po’ tutti. Nel caso specifico degli 8 milioni e rotti, il regista lombardo Piero Maccarinelli ha lanciato una petizione su change.org.
Come si fa a far conoscere la cultura italiana ospitando Cirque du Soleil? Ma non è questo il punto. Expo punta a fare botteghino. E la cultura che conta è quella del soldone, che gira che ti rigira va a finire sempre nelle tasche dell’apparato finanziario che cementifica, costruisce, distrugge, rade al suolo territori e spazi culturali, con la scusa di nutrire il pianeta.