Il teatro del Maggio Musicale di Firenze intestato a Vittorio Gui: la proposta di Muti

Durante un concerto al teatro del Maggio Musicale il maestro ha invitato a intitolare il teatro al fondatore dell'Orchestra Stabile Fiorentina, nel cinquantesimo anniversario dalla sua morte.

Il teatro del Maggio Musicale di Firenze intestato a Vittorio Gui: la proposta di Muti
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

21 Dicembre 2025 - 20.46 Culture


ATF AMP

Venerdì 19 dicembre 2025, durante un concerto al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino a Firenze in occasione del 50° anniversario della morte di Vittorio Gui, fondatore dell’Orchestra Stabile Fiorentina e del Festival del Maggio Musicale Fiorentino il Maestro Riccardo Muti ha preso la parola dopo l’esecuzione musicale e ha fatto una proposta molto chiara e decisa: intitolare il teatro proprio a Vittorio Gui.  Muti ha sottolineato l’importanza storica e culturale di Gui ricordando che senza di lui l’Orchestra stabile e il festival non sarebbero esistiti e ha detto testualmente che tornerà a dirigere lì solo se il teatro avrà il nome di Vittorio Gui. 

Top Right AMP

“Questa serata è molto particolare perché è dedicata a un grandissimo maestro: se il grande maestro Vittorio Gui, che ho avuto l’onore di frequentare e di conoscere all’inizio della mia carriera qui al Maggio Musicale Fiorentino, non avesse nel 1928 creato l’Orchestra stabile fiorentina e il coro, e qualche anno dopo il festival, che è diventato uno dei festival più importanti al mondo, noi, voi, non saremmo qui oggi. Ma perché il teatro di Firenze non è dedicato a Vittorio Gui? La prossima volta che io vengo qui, torno solo se il teatro si chiama Vittorio Gui, altrimenti no”.

Queste sono state le parole di Riccardo Muti, che ha anche fatto la proposta alla sindaca di Firenze e al sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi.

Dynamic 1 AMP

“Io vorrei avere una risposta. Si dedicano teatri a destra a sinistra, a persone anche lodevoli. Ma perché non si chiama Teatro Comunale Maggio Musicale Fiorentino Vittorio Gui?”, ha aggiunto Muti ricevendo un grande applauso dal pubblico. E ancora. “Mi hanno detto che” a Gui “è dedicato” uno spazio fuori del teatro, “ma perché non il teatro?”. “Io dal maestro Gui ho imparato tantissime cose, soprattutto la severità della nostra professione”, “Vittorio Gui mi insegnò, lo sapevo già ma me lo sottolineò, che il direttore d’orchestra è un servitore, lo sono tutti gli interpreti ma il direttore d’orchestra ha la possibilità di fare il buffone sul podio. E purtroppo, siccome noi siamo diventati una società visiva, più noi ci scateniamo sul podio più molti del pubblico dicono ‘Ah, ma che temperamento’. I grandi direttori del passato, Gui compreso, si muovevano pochissimo. I musicisti non hanno bisogno di clown sul podio”.

Il Maestro ha poi ricordato che “Firenze ha dato a me i natali della mia ormai lunghissima strada. E ciò che ho imparato qui con i complessi del Maggio, il coro e l’orchestra, è stato fondamentale. Sono le fondamenta di cemento su cui io poi ho costruito”. Poi un ringraziamento “all’orchestra il Coro del Maggio per la dedizione e il modo in cui hanno lavorato”.

FloorAD AMP
Exit mobile version