Il cielo più buio del mondo è in pericolo: il monito degli astronomi per Paranal

Lettera spedita al governo del Cile, minaccia concreta

Il cielo più buio del mondo è in pericolo: il monito degli astronomi per Paranal
Fonte: https://www.lastampa.it/scienza/2025/12/03/news/astronomia_atacama_osservatorio_eso_paranal_telescopi-15420483/
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redazione Modifica articolo

6 Dicembre 2025 - 15.25 Culture


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Il cielo sopra l’Osservatorio Paranal dello European Southern Observatory in Cile, riconosciuto come il più buio e limpido del mondo, è in grave pericolo.

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Attivo dal 1999, a minacciarlo è l’ipotesi concreta della costruzione di “Inna”, un immenso complesso industriale della società Aes Andes che si troverebbe a soli pochi chilometri di distanza dai telescopi.

Da 30 astronomi di tutto il mondo, guidati da Reinhard Genzel, astrofisico tedesco e Premio Nobel per la Fisica 2020, è partito ufficialmente l’appello per la salvaguardia di questo patrimonio, con un lettera aperta e diretta al Governo Cileno.

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Questo uno stralcio del contenuto della lettera:

“Vi scriviamo per esprimere la nostra profonda preoccupazione per il progetto Inna nella sede proposta e per sollecitare il trasferimento del sito industriale previsto”, scrivono i ricercatori. “Così come è attualmente concepito, il progetto rappresenta una minaccia imminente per alcune delle strutture astronomiche più avanzate sulla Terra, che operano sotto uno degli ultimi cieli incontaminati”.

“Il deserto di Atacama in Cile – proseguono i firmatari – è il posto migliore per l’astronomia sul pianeta, grazie ai suoi cieli bui, all’atmosfera stabile e al clima clemente. Questo prezioso patrimonio naturale è giustamente fonte di immenso orgoglio per il Cile e rappresenta una risorsa scientifica insostituibile che ha permesso a generazioni di astronomi di ampliare la comprensione dell’umanità dell’universo. In quanto tale trascende i confini, perché le scoperte astronomiche che rende possibili vanno a beneficio di tutta l’umanità”.

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La lettera punta a mettere in evidenza l’impatto colossale che potrebbe avere questa struttura sull’ambiente, sui telescopi e su tutta la comunità scientifica mondiale: infatti, se dovesse essere approvata, occuperebbe un’area di circa 30 chilometri quadrati e includerebbe la costruzione di un porto, di impianti di produzione di ammoniaca e idrogeno e di migliaia di gruppi di produzione di elettricità.

Il tutto arriva in seguito anche ad un’analisi pubblicata dall’Eso ad inizio 2025, che aveva dimostrato come il progetto avrebbe causato un irreversibile problema di inquinamento luminoso, e che, inoltre, l’attività dell’industria con le sue microvibrazioni avrebbe impedito il corretto funzionamento dei telescopi, tra cui il Very Large Telescope e l’Extremely Large Telescope.

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