Addio a Oliviero Toscani, genio della fotografia

Oliviero Toscani, il grande fotografo italiano, è morto il 13 gennaio 2025 all’età di 82 anni nell’ospedale di Cecina, dove era stato ricoverato il 10 gennaio per l’aggravarsi delle sue condizion

Addio a Oliviero Toscani, genio della fotografia
Oliviero Toscani
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13 Gennaio 2025 - 11.06 Globalist.it


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Oliviero Toscani, il grande fotografo italiano, è morto il 13 gennaio 2025 all’età di 82 anni nell’ospedale di Cecina, dove era stato ricoverato il 10 gennaio per l’aggravarsi delle sue condizioni. La notizia è stata diffusa dalla famiglia attraverso un comunicato stampa: “Con immenso dolore diamo la notizia che oggi il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell’intimità della famiglia”. Il messaggio è firmato dalla moglie Kirsti e dai figli Rocco, Lola e Ali.

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Da due anni Toscani lottava contro l’amiloidosi, una rara malattia che lo aveva debilitato, come lui stesso aveva raccontato in un’intervista al Corriere della Sera nell’agosto 2024. Nonostante la malattia, il fotografo non aveva perso il suo spirito provocatorio e la sua capacità di suscitare dibattiti. “Non temo la morte. Basta che non faccia male. Ho vissuto troppo e troppo bene, sono sempre stato libero”, aveva dichiarato.

Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani ha rivoluzionato il mondo della fotografia e della pubblicità con il suo approccio anticonvenzionale e le sue campagne di forte impatto sociale. Dopo il diploma in fotografia all’Università delle Arti di Zurigo, si è imposto come uno dei fotografi più innovativi e controversi del suo tempo. Tra le sue collaborazioni più celebri spicca quella con Benetton, iniziata nel 1982, che gli ha permesso di affrontare temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS e l’anoressia attraverso immagini provocatorie e memorabili.

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Le sue campagne hanno spesso diviso l’opinione pubblica, come quella per Nolita del 2007, che ritraeva la modella Isabelle Caro, simbolo della lotta contro l’anoressia. Nel corso della sua carriera, ha fotografato figure iconiche come John Lennon, Andy Warhol, Muhammad Ali, Federico Fellini e Monica Bellucci, lasciando un segno indelebile nella cultura visiva contemporanea.

Toscani è stato anche il fondatore della rivista Colors e del centro di ricerca Fabrica, spazi dedicati alla riflessione e alla creatività, sempre con un occhio attento alle questioni sociali. Nel 2000, la sua collaborazione con Benetton si interruppe a causa di una controversa campagna sui condannati a morte negli Stati Uniti.

Pluripremiato a livello internazionale, ha ricevuto riconoscimenti come il Grand Prix de la Publicité (1990) e il Leone d’Oro al Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes (1996). Toscani è stato anche un protagonista del dibattito politico e culturale italiano, candidato con i Radicali nel 1996 e nel 2006, e presidente onorario di Nessuno Tocchi Caino.

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“Non è un’immagine che ti fa la storia, è una scelta etica, estetica, politica da fare con il proprio lavoro”, diceva Toscani, che ha sempre considerato la fotografia come un mezzo per provocare e far riflettere. La sua eredità è racchiusa anche nel libro Ne ho fatte di tutti i colori (2022), dove ha ripercorso la sua straordinaria carriera.

Fino all’ultimo, Toscani ha mantenuto viva la forza delle sue idee, lasciando un segno indelebile nel mondo della fotografia e della comunicazione.

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