Il nuovo Decreto Cultura è legge: quali misure?

Nel Piano Olivetti 44 milioni di euro nel triennio 2024-2026

Il nuovo Decreto Cultura è legge: quali misure?
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30 Dicembre 2024 - 13.57 Culture


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Sabato 28 dicembre, a pochi giorni dalla fine dell’anno, è entrato in vigore il nuovo Decreto del Mic, il cui cardine è il Piano Olivetti per la cultura, con la promozione di varie iniziative riguardanti le periferie e la filiera legata all’editoria, che viene integrato con il Piano Mattei, istituendo una unità di missione per la cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato.

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Il Piano Olivetti, nello specifico, prevede una struttura ad hoc che avrà l’obiettivo di sostenere la cultura come bene accessibile e integrato nella vita delle comunità, promuovendo la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento. La lettura è lo strumento identificato per l’inclusione sociale, attraverso la valorizzazione delle biblioteche e la promozione della filiera dell’editoria, anche attraverso il sostegno alle librerie di lunga tradizione e interesse storico-artistico e a quelle di prossimità esistenti sul territorio.

Come dettagliato nel comunicato stampa del Ministero, il totale di questi fondi ammonta a 44 milioni di euro, così ripartiti: 4 nel 2024 (per favorire l’apertura di nuove librerie sul territorio nazionale da parte di giovani fino a trentacinque anni di età), 25 per l’anno 2025 e 5 nel 2026, oltre a 10 milioni di euro destinati al potenziamento delle pagine dedicate alla cultura e allo spettacolo sui quotidiani in formato cartaceo.

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Riguardo al Piano Mattei, l’unità di missione del Mic si occuperà, in coordinamento con il ministero degli Esteri, di progetti di cooperazione culturale con alcuni Stati e organizzazioni internazionali africane e del Mediterraneo allargato e, allo stesso tempo, sosterrà i “progetti di rigenerazione culturale nelle aree del Mezzogiorno”.

Altre misure urgenti previste nel Decreto riguardano la società Ales, che scompare dall’elenco delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza (ma vengono inserite le Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio con competenza sul territorio del capoluogo di regione); la semplificazione per gli spettacoli dal vivo con un pubblico fino a 2mila persone, per i quali sarà sufficiente presentare la Scia, salvo che il luogo dell’evento sia soggetto a vincoli ambientali, paesaggistici o culturali;  l’introduzione, come da proposta di Assomusica, di un credito d’imposta per gli organizzatori di spettacoli dal vivo; la nuova segnalazione di pellicole “non adatte ai minori di anni 10”; un finanziamento 2025 di 500mila euro alla Fondazione museo di fotografia contemporanea; la celebrazione del 25° anniversario della Convenzione europea sul paesaggio; il sostegno stabile a Giunta storica nazionale, Istituto italiano per la storia antica, Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea e Istituto italiano di numismatica; il potenziamento della Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali. Il decreto, infine, conferma che i fondi destinati alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale non sono pignorabili.

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