Spoleto si trasforma in un teatro con la 67esima edizione del Festival dei due Mondi

La rassegna, diretta da Monique Veaute, è in programma dal 28 giugno al 14 luglio: oltre 600 ospiti, tra i quali l'attrice Isabelle Adjani, la direttrice d'orchestra Barbara Hannigan e lo storico Alessandro Baricco

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14 Marzo 2024 - 16.25 Culture


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È un’onda creativa quella che travolgerà Spoleto dal 28 giugno al 14 luglio con la 67esima edizione del Festival dei Due Mondi, diretto da Monique Veaute. Oltre 60 spettacoli, in 17 giorni e 20 siti, con più di 600 artisti di oltre 30 compagnie provenienti da 20 diversi paesi produrranno un dialogo tra discipline e contaminazioni tra generi artistici non solo nei teatri ma anche nelle strade e nelle piazze della città.

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Apre Isabelle Adjani, per la prima volta al Festival, con I mormorii dell’anima, una lettura di testi firmata dai giganti della letteratura italiana e francese. Poi Alessandro Baricco con una lezione che si ripeterà per tre weekend dedicata alla sua Breve ed eretica storia della musica classica, in anteprima assoluta. Chiude l’Orchestra nazionale di Santa Cecilia diretta da Barbara Hannigan, che sarà protagonista anche di un concerto con grandi personaggi della musica jazz e contemporanea.

L’opera, invece, esordisce al chiuso con L’Ariadne auf Naxos di Richard Strauss e la Budapest festival orchestra diretta da Ivan Fisher. Ma ci sarà anche Orfeo ed Euridice di Chistoph Willibad Gluck con la regia di Damiano Michieletto e ancora l’Orchestra di Santa Cecilia.

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Torna anche l’appuntamento con i Concerti di Mezzogiorno e poi il teatro Di attori e di testo, con Leonardo Lidi che conclude la trilogia di Cechov, seguito dal teatro musicale con Jeanne Candel.
Per quanto riguarda la danza sono attesi, tra gli altri, Mehdi Kerkouche, nuova star dell’hip hop, Yoann BorgeoisFriedmann Vogel.

Non mancheranno le iniziative della Fondazione Carla Fendi, con gli Science talks, il premio Stem e la mostra Legami. Così come i progetti in collaborazione con la Rai per la sostenibilità, come La cultura rompe le sbarre, che promuove percorsi teatrali all’interno della realtà carceraria, a cura della compagnia #Sinenomine.

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