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Manchester, un anno dopo: lo shock post traumatico di Ariana Grande

La cantante italo-americana si confessa: "Non potrò mai parlare di quel giorno senza piangere". E racconta gli effetti dell'attentato sulla sua psiche

Manchester, un anno dopo: lo shock post traumatico di Ariana Grande
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5 Giugno 2018 - 22.55


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Dietro l’attentato terroristico di Manchester di un anno fa, oltre alle 22 vittime della strage, c’è anche il grande dolore di Ariana Grande, la cantante che si era esibita quella sera all’Arena. La popstar italo-americana, 24 anni, ha confessato in un’intervista rilasciata  all’edizione britannica di Vogue gli effetti sulla sua psiche dopo l’attacco terroristico: non solo lo shock e il dolore per la strage, ma anche i sintomi di una sindrome da disordine post-traumatico.

“Non credo che potrò mai parlare di ciò che è accaduto senza piangere”, confessa Ariana, sottolineando come la forma di stress subita abbia avuto una componente patologica “reale”. Ma aggiungendo di non averne voluto parlare finora per rispetto verso le sofferenze molto maggiori subite da altri a causa dell’attentato: perpetrato dal giovane jihadista kamikaze d’origine libica Salman Abedi, simpatizzante dell’Isis, e costato la vita a 22 persone fra cui diversi ragazzi e ragazze.

Grande non ha mancato di mandare nei giorni scorsi un messaggio di solidarietà alla gente di Manchester in occasione delle commemorazioni del primo anniversario della strage e si è fatta anche tatuare un’ape – scelta a Manchester come simbolo per non dimenticare – dietro l’orecchio sinistro.

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