di Antonio Mazzolli
“Noi, loro, gli altri” è il nuovo album di Marracash, uscito a distanza di due anni dal fortunatissimo “Persona”.
L’annuncio del disco è avvenuto quasi a sorpresa con un solo giorno di anticipo dal giorno di uscita, il 19 novembre.
Il rapper milanese rilascia 14 tracce che sono uno spaccato dell’Italia moderna, un ritratto colmo di sconforto e delusione, ricco di sfaccettature e critiche alla politica, alla società e al mondo dei social.
Se “Persona” era un album che andava a scavare proprio all’interno dell’uomo, “Noi, loro, gli altri” si guarda attorno. E cerca di dare una svegliata all’ascoltatore, aprendo gli occhi su tematiche importanti: le differenze sociali, la sessualità, la politica legata a stretto contatto con il mondo degli influencer.
Ma non solo: lucidissima è l’analisi delle ipocrisie di oggi, tra personaggi di dubbio gusto che si legano a cause solo per la crescita dei followers e la divisione tra ideali che non ha fatto altro che frammentare la società.
Non mancano certamente gli storytelling, vero marchio di fabbrica della potenza espressiva di Fabio Bartolo Rizzo: in questo senso “Noi” e “Dubbi” risultano essere tra le tracce più sentimentalmente sofferte degli ultimi anni, parlando anche di esperienze vissute in passato nei quartieri milanesi e di fragilità personali.
La produzione, così come nell’ultimo album, è affidata a Marz, che cuce un tappeto musicale importante tra sample arcinoti e melodie che risultano sempre fresche e innovative. Tra le citazioni più importanti, quella a Vasco Rossi, con il riff di chitarra de “Gli angeli” e “Infinity”, uno dei brani house più riconoscibili del ventunesimo secolo, nel brano “Infinite Love” con Gué.
Quello tra gli artisti milanesi non è l’unico featuring dell’album: interviene anche il cantante indie Calcutta, così come Blanco e Fabri Fibra. All’interno dell’album poi, ci sono anche le voci di Joan Thiele, Mahmood, Salmo e la band Rokas.
La traccia “Crazy Love” segna invece la fine della storia d’amore con Elodie. Nonostante questo, la cantante interviene nel videoclip del brano, chiudendo di fatto un cerchio: i due si “uccidono” a vicenda citando anche la grande artista contemporanea Marina Abramovich.
Sorprendono anche i campionamenti dell’opera lirica “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo e del Secondo atto dell’Aida di Giuseppe Verdi.
Senza dubbio il lavoro più maturo di Marracash, una penna e un linguaggio che non sembra aver risentito del periodo di pandemia e che risulta essere sempre al passo con i tempi. Emoziona, ma allo stesso tempo colpisce l’ascoltatore rap con punchline sempre sorprendenti.
Lo stile è sempre lo stesso, quello di un uomo che sa autoanalizzarsi anche in relazione a ciò che lo circonda e riesce a essere maturo e incidere prepotentemente nella mente di chi lo ascolta grazie a ciò che scrive.
Il titolo dell’album, e lo si capisce anche dalle immagini pubblicate sui profili social dell’artista milanese, è significativo. “Noi” sono le persone che Marracash ama, “Loro” quelle che deve contrastare, “gli altri”, la maggioranza, quelle da cui scappa.
NOI, LORO, GLI ALTRI. Il nuovo album.
Fuori domani, un’ora dopo la mezzanotte.
Preordina ora. Link in bio. pic.twitter.com/cUzswH8LF2— MARRACASH (@marracash) November 17, 2021
E’ uno dei lavori più riusciti degli ultimi tempi e potrebbe essere una pietra miliare del genere rap.
Questa la tracklist dell’album: