di Giordano Casiraghi
È sempre un evento incontrare Zucchero e lo è di più in questo periodo di non più facili incontri. Zucchero dà appuntamento alla stampa e radio scegliendo il Sanctuary Experience, un luogo milanese molto particolare sorto nella zona di Lambrate, quella dell’Ortica cantata da Jannacci. Zucchero è lì per presentare il suo nuovo album «Discover». E già nelle note stampa Adelmo Fornaciari spiega il senso dell’operazione: «Un disco mio anche se le canzoni che contiene non sono state scritte da me. Io, con rispetto, le ho spogliate e rivestite secondo la mia personalità e sensibilità. Una cover per me ha senso se viene personalizzata a tal punto da sembrare una tua canzone. Era da molto tempo che pensavo ad un album di cover e se ci ho messo molto è perché le tracce che trovate qui sono l’ultima scrematura di una selezione che inizialmente comprendeva circa 500 tra le canzoni che ho amato di più nella mia vita. I brani che ho scelto rappresentano esattamente quel che sono io e le mie due anime in musica: la miglior tradizione melodica italiana e le più profonde radici (roots) afroamericane. “Amore adesso” di Michael Stipe/Aaron Dessner e “Canta la vita” di Bono, invece, non sono mai state pubblicate su disco dagli autori, ma dopo averle ascoltate casualmente in rete durante la fase più acuta della pandemia, me ne sono innamorato e ho chiesto ai miei amici il permesso di adattarne il testo in italiano».
Come in ogni occasione Zucchero è disponibile a rispondere a ogni domanda e si parla subito di «Ho visto Nina volare» con quel «Mastica e sputa» che pone la voce in primo piano, e l’artista emiliano la fa sua, ancor più di tutte le altre. «A un certo punto ho inserito la voce di Fabrizio, come un cameo, perché lo volevo accanto, così quando arriva è come sentire un vento caldo dietro la schiena».
Qualcuno fa osservare che gli album di cover hanno più una tradizione tra gli artisti stranieri, meno per quelli italiani che quando lo hanno fatto non hanno ottenuto grande successo, qualcun altro ricorda i tre «Fleurs» di Battiato, veri e propri successi di stile. Ed è su quel piano che Zucchero ha impostato il suo lavoro, ha avuto tutto il tempo di lavorarci e entrare con misura e partecipazione in ogni brano. Ha lasciato fuori quelli tirati e anche quelli troppo conosciuti: «Per esempio «A Whiter Shade Of Pale» è una delle canzoni che mi piacciono di più in assoluto, altri importanti artisti l’hanno ripresa, ma ogni volta ho sempre preferito ascoltare l’originale. Voglio dire che a volte provi a rifare una canzone e ti accorgi che non è nelle tue corde e lasci perdere».
Primo singolo dell’album è «Follow You Follow Me» dei Genesis, a ricordare la musica che l’artista proponeva quando ha iniziato a suonare, erano gli anni Settanta pieni di musica Prog, dai Genesis ai Jethro Tull.
Tra le altre cover selezionate Zucchero ha incluso «Fiore di maggio» di Fabio Concato: «perché è una bella canzone che forse è stata dimenticata, ma non mi è stato facile scegliere le canzoni italiane», mentre tra gli artisti che partecipano troviamo Elisa per «Luce», canzone vincitrice al Festival di Sanremo, mentre per «Nautural Blues» interviene Mahmood. «È stato lui a sceglierla tra cinque che gli ho proposto, mi è subito piaciuto il suo modo di cantare, capace di associare grappoli di note. Trovo la sua voce molto soul». Saranno questi nomi che lo andranno a trovare sul palco nei prossimi concerti? «Sono i benvenuti, ma si vedrà in prossimità delle date, per esempio in questo periodo di pandemia non sarà facile pensare a ospiti stranieri». Nel disco avrebbero dovuto esserci anche i Maneskin, per loro Zucchero ha speso parole di elogio, ma i pressanti impegni dei quattro rocker l’hanno impedito. «Magari mi piacerebbe scrivere una canzone per loro», ha concluso Zucchero.
Il grande tour previsto per il prossimo anno prevede quattro date in Inghilterra, alla prestigiosa Royal Albert Hall di Londra, ma anche Manchester e Glasgow, quindi si torna all’Arena di Verona iniziando il 25 aprile con ben 14 date a recupero di quelle programmate nel 2020 e 2021. Per informazioni sui biglietti consultare www.friendsandpartners.it e www.ticketone.it. Il 29 maggio 2022 sarà al Waldbühne di Berlino di Eric Clapton, poi avanti fino a settembre toccando Austria, Germania, Spagna, Francia, Romania.