Giovani artisti in lotta con la pandemia: intervista alla songwriter e interprete Greta Mariani | Giornale dello Spettacolo
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Giovani artisti in lotta con la pandemia: intervista alla songwriter e interprete Greta Mariani

Greta Mariani, malgrado la giovane età, è ben più che una promessa nel campo della musica. Dopo l’esordio a soli 14 anni ha inciso e composto diversi brani e ha partecipato a varie manifestazioni a livello internazionale

Giovani artisti in lotta con la pandemia: intervista alla songwriter e interprete Greta Mariani
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Giuseppe Costigliola Modifica articolo

12 Aprile 2021 - 12.29


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Tra i settori più colpiti dalla pandemia che ha sconvolto le nostre vite, quello dello spettacolo è uno di quelli che versa in maggiore sofferenza, anche per l’intrinseca debolezza economica che lo caratterizzava sin da prima dell’irruzione del Covid. Teatri chiusi, impossibilità di organizzare concerti, industria cinematografica pressoché bloccata: una situazione drammatica. Se a soffrire di questa micidiale stasi sono anche i personaggi affermati, possiamo immaginare le difficoltà che incontrano i giovani artisti che provano a farsi strada in un mondo già di per sé estremamente complicato.

Per parlare di questa situazione, abbiamo incontrato un’artista dal profilo interessante, Greta Mariani, che, malgrado la giovane età, è ben più che una promessa nel campo della musica. Dopo l’esordio a soli 14 anni ha infatti inciso e composto diversi brani e ha partecipato a varie manifestazioni a livello internazionale, tra cui una serata live al famoso The Troubador di Londra, trasmessa in streaming mondiale da una tv via cavo di New York. Greta ha al suo attivo anche la partecipazione ai tour di Marina Rei e dei Tiromancino di tre anni fa, in cui apriva i concerti, dimostrando un’innata capacità di fronteggiare il pubblico e muoversi con disinvoltura sul palco. Nel 2018 è uscito il suo primo disco, “Wonderful”, registrato a Londra, e nel 2019 ha vinto il premio MEI assegnato al miglior video emergente per la clip del suo pezzo “Mrs Ayala”. Il suo ultimo lavoro è la canzone “Magic”, di cui ha scritto il testo e che fa parte, insieme ad un altro suo brano, “Young”, della colonna sonora del film Addio al nubilato, diretto da Francesco Apolloni e appena uscito su Amazon Prime. L’abbiamo intervistata per Globalist.

Cosa significa per un’artista giovane come te vivere questo momento così difficile causato dalla pandemia? Questa esperienza in qualche modo ha cambiato il tuo modo di fare musica?

Secondo me bisognerebbe sfruttare questo periodo per assumere consapevolezza, stare con se stessi e maturare. Il mio modo di fare musica non è cambiato, credo piuttosto sia cambiato l’approccio che gli artisti hanno verso la musica. Siamo esseri che possono adattarsi, ma per un’artista è drammatico non poter avere uno scambio umano con un pubblico reale. Io mi sono messa a suonare e comporre molto in lockdown. Non credo abbia cambiato il mio modo di fare musica più di tanto, tutta la parte della pre-produzione ad esempio solitamente si fa in home studio. La parte del live però si, quella mi manca molto.

Di recente ti sei cimentata con la scrittura di un brano per una colonna sonora. È stato impegnativo comporre avendo come punto di riferimento immagini già registrate?

Ho scritto il testo di un brano composto musicalmente dal Maestro Alessandro Molinari, che ha curato tutta la colonna sonora del film Addio al Nubilato di Francesco Apolloni. Il film è tuttora su Amazon Prime ed è stato prodotto da Rai Cinema e Minerva Production, quando Molinari mi ha chiamata per cantare delle parti e scrivere il testo di “Magic” per me è stato pazzesco. Inoltre, il regista ha scelto “Young” per aprire e chiudere il film, un brano al quale tengo molto e che avevo realizzato all’Isola di Wight nel 2019, nell’anno in cui ho vinto il MEI (meeting delle etichette indipendenti) come miglior video emergente. È stato molto divertente vedere il film in anteprima per entrare nella storia, nel mood.

A soli 19 anni hai già alle spalle una notevole esperienza. Pensi di proseguire sulla strada intrapresa o ti piacerebbe esprimerti anche in altre forme?

Mi piacerebbe proseguire nella musica. Mi attrae molto anche la pittura e la fotografia, ma cantare e comporre mi fa stare davvero bene.

Quali sono le doti che ritieni necessarie per avere successo in campo artistico?

Sicuramente tenacia ed esercizio, bisogna stare li ogni giorno ad esercitarsi, credo che valga per qualsiasi arte. Credo sia necessario concentrarsi su se stessi e lavorare a questo, a sperimentare, a chiedere sempre qualcosa in più a noi stessi, senza fermarsi. Bisogna portare avanti sempre e comunque la propria idea.

Che consigli daresti a un tuo coetaneo che volesse abbracciare la carriera musicale?

Di essere sempre onesto con se stesso e soprattutto essere felice, trovare un proprio stile e portarlo avanti. La musica non è rappresentata solo da ciò che vediamo e sentiamo in tv o nei network radio, c’è tutto un mondo alternativo al mainstream che vale la pena provarci senza mollare.

Quali sono i tuoi progetti per il prossimo futuro, non appena – si spera presto – la situazione legata all’emergenza sanitaria si normalizzerà?

Ora sto suonando molto, anche con i ragazzi del collettivo del Mamiani, sono un gruppo di artisti eccezionali e mi sto ritrovando a sperimentare con loro nuovi generi. Per quanto riguarda “Greta” sto componendo nuove cose in attesa di raccogliere materiale per il mio primo album.

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