Sanremo2021,le pagelle: I Negramaro segnano il Festival ed Ermal Meta conquista la vetta | Giornale dello Spettacolo
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Sanremo2021,le pagelle: I Negramaro segnano il Festival ed Ermal Meta conquista la vetta

Ancora una serata eccessivamente lunga, con tanti, troppi ospiti e con tanta pubblicità. Sulla sufficienza Amadeus Fiorello e Vittoria Ceretti. Tutti i voti

Sanremo2021,le pagelle: I Negramaro segnano il Festival ed Ermal Meta conquista la vetta
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5 Marzo 2021 - 18.29


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di Manuela Ballo

 

Amadeus: Stasera Amadeus ha condotto davvero il Festival, assumendosi il peso principale del rapporto con gli ospiti e della presentazione dei cantanti. Molto pulito, forse fin troppo. Commette anche questa sera l’errore di tirarla troppo alla lunga. Voto 6

Fiorello:
Ha limitato stasera le esibizioni eccessivamente clownesche, e forse per dare un segno visivo del cambiamento di ritmo, si è fatto tagliare i baffi in diretta. È riuscito a fare anche della satira politica sulle dimissioni del segretario del PD. Voto 6 e mezzo

Vittoria Ceretti: Molto bella e molto elegante, ha indossato abiti di grandi firme, naturalmente. Si è limitata a fare quel che doveva fare, aiutare il conduttore a presentare i cantanti e a scendere con eleganza la scalinata dell’Ariston. Voto 6 e mezzo

Negramaro: La serata è stata aperta con il ricordo di Lucio Dalla in questo 4 marzo. Hanno eseguito la canzone che lo stesso Dalla aveva cantato al Festival non forzando, né cambiando il tono di questo capolavoro. Nella fedeltà all’ originale c’è dato il rispetto di questo potente gruppo. C’ è stato poi un recitativo di Giuliano Sangiorgi nel quale ha ricordato alcuni dei grandi interpreti della musica leggera italiana. Poi hanno concesso, quasi inaspettatamente, l’ascolto di un altro brano già da loro eseguito, “Meraviglioso” hanno chiuso con due dei loro ultimi successi e con un grido di Sangiorgi: “Il mondo torni ad essere meraviglioso”. Voto 10

  • Noemi con Neffa: “Prima di andare via” (Neffa). Lui è stato un’icona degli anni 2000 e lei ha una bella voce che si esprime particolarmente nei toni alti, ma la canzone si prestava poco al duetto in quanto scritta più per un’interpretazione da solisti. Se la cavano. Voto 6 e mezzo

  • Fulminacci
     con Valerio Lundini e Roy Paci: “Penso positivo” (Jovanotti). Esagerati nel dare eccessivo ritmo ad un brano che ne aveva uno suo da rispettare, questo ha reso quasi incomprensibile il testo, e i testi nelle canzoni di Jovanotti sono fondamentali. Per fortuna ci ha pensato la tromba di Roy Paci a salvare l’esibizione. Voto 5 e mezzo

  • Francesco Renga
     con Casadilego: “Una ragione di più” (Ornella Vanoni). Ci si aspettava un’esibizione un po’ più melodica da parte di un cantante melodico come Renga, invece ha approcciato male il sacrale testo della Vanoni. Lei ha una voce particolare e bella, ma si è dovuta comunque adattare ad un duetto che non aveva senso. Da far inorridire quel “Pa pa pa” inserito dal cantante nel finale. Voto 6 – –

  • Extraliscio feat. Davide Toffolo con Peter Pichler
    : Medley “Rosamunda” (Gabriella Ferri). Roba da circo, o meglio forse da balera romagnola. Attaccano con kasaciof, mitica canzoncina dello zecchino d’ oro, per passare poi ad un classico delle serate da ballo degli anni ‘50, cioè Rosamunda. Un salto nella preistoria. Comunque divertenti. Voto 5 e mezzo
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  • Fasma con Nesli: “La fine” (Nesli). Hanno patito l’onta di un microfono che non funzionava e forse ne hanno pagato in qualche modo le conseguenze anche nell’ esibizione. Voto 5

  • Bugo
    con i Pinguini Tattici Nucleari: “Un’avventura” (Lucio Battisti). Buono il ritmo, con i tamburi battuti come se si fosse ad una manifestazione. Più problematiche le voci, d’ altra parte, è molto difficile cantare Battisti, lo sanno tutti. Forzano un po’ troppo quando tentano di differenziarsi dall’ originale, quando fanno così c’ è qualche pecca di troppo. Voto 6 e mezzo

  • Francesca Michielin e Fedez
    : Medley “Allora felicità”. Una delicatezza inaspettata per Fedez, naturale nella Michielin. Sono riusciti a dare senso a questa esibizione rispettando i ruoli delle loro voci molto diverse. Hanno avuto poi il coraggio di affrontare di petto “Felicità”, l’intoccabile felicità di Albano e Romina, e lo hanno fatto distaccandosi, per fortuna, dalla versione originale. Hanno chiuso facendo un medley nel quale, tra gli altri brani, veniva citata fiumi di parole dei Jalis, gradevoli ma nulla di più. Hanno avuto coraggio nell’ affrontare un testo come “Felicità” di Albano e Romina. Voto 7

  • Irama
    : “Cyrano” (Francesco Guccini). Esecuzione molto pulita di un testo complesso di Guccini, ma dal quale non traspare la verve polemica del cantautore emiliano. Bella voce, esecuzione classica e per di più un capello che tira. Un po’ di commozione finale. Voto 7

  • Maneskin
     con Manuel Agnelli: “Amandoti” (Cccp Di Giovanni Lindo Ferretti). Hanno tentato di farli fuori ma sarebbe stato un sacrilegio. Con Agnelli hanno dato spettacolo, rispettando il tono e la verve di Lindo Ferretti e i Cccp. Si dividono bene la parte, sia nel rispetto delle diverse tonalità di voce, sia nella scelta dei pezzi del brano da eseguire. La band ha fatto del vero rock, con un grande assolo di chitarra e con un finale da vero gruppo che si rispetti. Voto 9

  • Random
     con i The Kolors: “Ragazzo fortunato” (Jovanotti). Non si capisce mai se Random sia stonato o se abbia un timbro particolare di voce che ancora non riesce ad affermarsi. Problematico ascoltarlo, ma la band che lo appoggia dà senso all’ esecuzione con un buon assolo di chitarra e con un ritmo serrato. Tutto sommato un’esecuzione accettabile. Voto 6

  • Willie Peyote
     -“Giudizi universali” (Samuele Bersani). Uno strano effetto quello provocato da questa coppia, sia per una voce quasi identica, sia per lo stile, sia per gli occhiali portati da entrambi. Un’ esecuzione pulitissima, forse fin troppo. Non si è capito bene se Willie giocasse a fare il sosia di Bersani, oppure se fosse Bersani a rimirarsi allo specchio. Voto 6

  • Orietta Berti
     con Le Deva: “Io che amo solo te” (Sergio Endrigo). Lei ha una voce ancora splendida, e quando canta da sola interpreta la canzone di Endrigo in modo splendidamente, ma in questo caso il gruppo musicale che l’accompagna ha tentato delle varianti improponibili di una canzone cult degli innamorati degli anni ’60. Ci sono delle canzoni, come questa, che essendo autorali sopportano solo una voce. Un 6 per Orietta

  • Gio Evan
     con i cantanti di The Voice Senior :”Gli anni” (883). Gio Evan è talmente simpatico, surreale e alternativo che potremmo ascoltarlo cantare qualsiasi pezzo. Lo guarderemo e ascolteremo sorridendo. Il gruppo di The voice senior, permette di rispettare il ritmo inimitabile di Pezzali e quelle voci servono a contestualizzare quegli anni, cioè gli anni d’ oro del grande Real. Voto 6-

  • Ghemon
     con i Neri Per Caso: Medley “Le ragazze”, “Donne”, “Acqua e sapone”, “La canzone del sole”. Apprezzabili le voci, evocano altri tempi, quando i cantori cantavano senza strumenti raccontando storie. Ma loro non hanno fatto questo, hanno fatto un medley mettendo insieme pezzi abbastanza improbabili, tutti sincopati dal ritmo del battimani. Voto 5

  • La Rappresentante di Lista
    : “Splendido splendente” (Donatella Rettore)
     Donatella Rettore Donatella rettore è ancora splendida splendente, la rappresentante di lista ha retto, con la sua voce, il confronto con la performer degli anni ’80. Una buona esecuzione che merita un voto medio alto, 7-

  • Arisa
     con Michele Bravi: “Quando” (Pino Daniele). La trasformazione di Arisa è evidente, non è più la ragazza che vinceva a Sanremo anche grazie alla sua voce ben articolata e alla sua semplicità. Una buona esibizione per un pezzo che molti giovani degli anni 2000 hanno ripetutamente cantato. Voto 7

  • Achille Lauro ed Emma Marrone
    : “Penelope”. Presentato da Monica Guerritore in uno scenario che evoca il mondo classico, se non addirittura l’olimpo. Con Emma Marrone duetta su un amore basato sulla sensualità che però è solo espressione di due solitudini che si incontrano. Il quadro di Achille lauro suscita emozioni sia visive che uditive. Canta bene, recita bene, sceglie percorsi e testi mai banali. Altra grande esibizione in questa serata di duetti. Voto 8

  • Madame
    : “Prisencolinensinainciusol” (Adriano Celentano). Lei è molto brava, e anche la scelta di muoversi insieme a quei ragazzi è stata intelligente. Nella scena è una prof che spiega ai ragazzi l’incomunicabilità di questa nostra babele universale. Ma ha funzionato poco perché tentare di spiegare Celentano è come tentare di tradurre l’esperanto. Comunque brava. Voto 7 e mezzo

  • Lo Stato Sociale 
    con Emanuela: “Non è per sempre”. Hanno eseguito un pezzo famoso degli Hafterhours, con un’interpretazione in piena normalità. Ma poi c’ è stato il colpo di scena e si è fatta viva quella voce che fin ora era mancata in tutto il Festival, un recitativo, un appello per le condizioni in cui si trovano i cinema e i teatri italiani. Sarebbe stato meglio che a farlo fossero i conduttori, ma anche così ha scaldato un po’ i cuori. Voto 6 e mezzo

    Annalisa
    con Federico Poggipollini:”La musica è finita” (Ornella Vanoni). Ha una voce bellissima, quelle voci tipiche dell’Italia melodica, ed è per questo che ha potuto dare un senso nel cantare “La musica è finita”. Ha retto indirettamente il confronto con alcuni dei mostri sacri che la hanno interpretata. Voto 7

  • Gaia
     con Lous And The Yakuza: “Mi sono innamorato di te” (Luigi Tenco). Un bellissimo duetto che ha rispettato la delicata malinconia di Tenco. Bellissimi gli inserti in francese di Lous, hanno dato significato al senso profondo della canzone. Voto 7 e mezzo

  • Colapesce e Dimartino
    : “Povera patria” (Franco Battiato). In questo “Paese devastato dal dolore” serviva riascoltare un grande testo di Franco Battiato. I due lo hanno eseguito alla lettera, come se fossero guidati dalla presenza del maestro catanese. C’ è stato poi un colpo di teatro, quando è emersa in lontananza la voce dello stesso Battiato che ha cantato il finale “La primavera intanto tarda ad arrivare”. Voto 8

    Coma_Cose con Alberto Radius e Mamakass:”Il mio canto libero” (Lucio Battisti). Chi non ha mai cantato in gruppo sulle spiagge, o in campeggio, “Il mio canto libero”? Ecco, loro la hanno eseguita come se fossero un gruppo che si trova a cantarla sulla spiaggia. Puliti e sincronici hanno superato la prova di un testo difficile. Voto 6

    Malika Ayane:”Insieme a te non ci sto più” (Caterina Caselli). Ha scelto un testo dei tardi anni’60 di Caterina Casella, “Insieme a te non ci sto più”. Una bella esecuzione con una pecca semmai, Malika Ayane drammatizza forse fin roppo un testo che sapeva in origine non solo di sofferenza, ma anche di liberazione. Voto 6 e mezzo

  • Max Gazzè con Daniele Silvestri e The Magical Mistery Band: “Del mondo” (Csi Di Giovanni Lindo Ferretti). Canta, anzi di fatto recita un bellissimo testo di Lindo Ferretti. Una ballata epica sulla salvezza del mondo, e sulla forza della natura. Abbandonate le bizzarrie della serata precedente si intreccia molto bene in un duetto con Daniele Silvestri, rendendo credibile il brano. Voto 6 e mezzo

  • Ermal Meta
     con Napoli Mandolin Orchestra: “Caruso” (Lucio Dalla). Chissà come mai riesce sempre a colpire quando si esibisce con le cover. Questa volta ha scelto “Caruso” di Dalla, ed ha colpito come quando cantò Terra mia. Il resto lo hanno fatto i mandolini. Voto 7


Aiello
 con Vegas Jones: “Gianna” (Rino Gaetano). Che nostalgia non avere più con noi un grande come Rino Gaetano. Avrebbe cantato questa canzone con una maggiore ironia, com’ era nel suo stile. Aiello non riesce a dargli lo stesso tono leggero, facendolo diventare un testo eccessivamente sincopato. Voto 6 –

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