Più che tirare la cinghia, il mondo dell’arte e dello spettacolo boccheggia, come una balena spiaggiata. Una balena sempre più consunta ed emaciata, quasi in fin di vita.
L’orizzonte, però, sembra rischiararsi: il 27 marzo riaprono i teatri, il Festival di Sanremo, con l’indotto economico che si porta dietro, s’è fatto, alcune produzioni cinematografiche stanno ripartendo, la macchina dei concerti scalpita, pronta a rimettersi in pista. Paiono tutti segnali positivi, ma queste potrebbero essere solo briciole, incapaci di nutrire l’agonizzante cetaceo.
In realtà, il cibo che potrebbe salvarlo e che manca del tutto, malgrado i grandi proclami dei nostri politici, è una politica culturale degna di questo nome, in grado non soltanto di sostenere economicamente le attività del settore artistico, ma di formare i cittadini a ciò che questo Paese avrebbe di più prezioso, per tradizione e identità: l’arte e la cultura, in ogni sua forma. Arte e cultura che, in un’ottica sana e saggiamente costruttiva, sarebbe non solo la forza trainante di un’economia, ma il perno di forme di socializzazione e di convivenza civile d’un popolo – di un saper stare al mondo in pace e in armonia, costruendo e non distruggendo. Purtroppo, la pandemia ha solo accelerato la devastazione di un settore che la dissennatezza e la barbarie aveva già demolito.
Nello sconfortante deserto di idee, di progetti, di politiche sociali e culturali, nel mare di vuoti e ipocriti peana, nella fuffa di aiuti e di sostegni promessi e non mantenuti, gli artisti e gli addetti ai lavori si arrangiano come possono. Per i musicisti, una delle scarse risorse – economiche quanto emotive – sono i concerti in streaming. È un sopravvivere, certo, ma al momento è una delle poche, pallide soluzioni per andare avanti.
Accogliamo dunque con grande piacere la notizia dei concerti in streaming di uno dei maggiori pianisti e compositori in circolazione, Enrico Pieranunzi. Dopo l’esperienza rappresentata dagli “Home Concerts” del maggio dello scorso anno, l’artista romano torna ad esibirsi dalla sua abitazione, adibita per l’occorrenza a studio di registrazione, con una serie di inediti appuntamenti on demand che hanno per suggestivo titolo “Art of the Duo”.
Avviati lo scorso 20 febbraio e disponibili online fino al 28 marzo 2021, i concerti valorizzano la predilezione di Pieranunzi per la dimensione espressiva del “duo”, formazione che nella sua lunga e prestigiosa carriera ha coltivato con significativo interesse, come testimoniano i suoi incontri musicali ed umani con Chet Baker, Jim Hall, Lee Konitz, Phil Woods e Marc Johnson, tanto per limitarci ai mostri sacri.
Un dialogo a due declinato in tre diverse forme, che rappresentano le molteplici anime della musica di Pieranunzi: dal 20 febbraio al 3 marzo si esibisce con Simona Severini, alla quale lo lega una quasi decennale collaborazione che ha dato frutti preziosi, da “Futura”, loro prima registrazione in duo che compare nel CD Dalla in Jazz, fino al recente Time’s passage, in cui la giovane cantante milanese interpreta vari brani del pianista. Una combinazione raffinata, caratterizzata da un intenso interplay, giocata a cavallo dei generi musicali.
Il secondo dialogo, dal 4 al 16 marzo, sarà con l’apprezzato sassofonista Rosario Giuliani, e qui l’ospite d’onore è il jazz. I due musicisti sono molto affiatati, come testimoniano le tante performance dal vivo e i dischi incisi insieme, tra cui varrà la pena citare il trascinante Duke’s Dream, dedicato alla musica di Ellington.
Infine, Pieranunzi intreccierà la tastiera con le corde della chitarra di Stefano Cardi, in un concerto che promette faville in cui saranno eseguite brani di Gershwin, Joplin e di altri autori sudamericani appositamente trascritti per l’organico in duo.
I biglietti sono disponibili al prezzo di 5,99 € a concerto.
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