Pelù, Tosca, Coladipesce: i premiati del Meeting degli indipendenti Mei | Giornale dello Spettacolo
Top

Pelù, Tosca, Coladipesce: i premiati del Meeting degli indipendenti Mei

Le etichette indipendenti e gli artisti si trovano a Faenza: concerti, mostre, incontri per capire anche come ripartire

Pelù, Tosca, Coladipesce: i premiati del Meeting degli indipendenti Mei
Preroll

GdS Modifica articolo

2 Ottobre 2020 - 15.35


ATF

Faenza da oggi 2 ottobre a domenica 4 ospita una delle manifestazioni musicali più stimolanti e più utili per avere un quadro delle musiche e del rock alternativi anche andando al di là dei canoni più ufficiali: è il Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti. Concerti, mostre, incontri, confronti, una fiera del disco … Sotto trovate il link al sito con tutti gli appuntamenti ma non sarà vano dire che quest’anno, con il Covid, la rassegna acquista un rilievo tanto più importante contando quanti nel mondo dello spettacolo sono senza lavoro prima per il lockdown e ora con la riduzione degli show.

Tra Achille Lauro e uno sguardo alla musica in Gran Bretagna dopo la Brexit in questa edizione il Mei premia Piero Pelù per 40 anni di carriera e “per aver portato il rock alternative italiano ai vertici delle classifiche” e assegna a Tosca il Premio Nilla Pizzi come miglior artista in gara al 70esimo Festival di Sanremo. Colapescedimartino riceve due premi, il Pimi – Migliori Artisti Indipendenti dell’anno e il Pivi al miglior videoclip indipendente. Gianni Maroccolo e Ghigo Renzulli, anch’essi con il timbro originario degli ottimi Litfiba come Pelù vengono premiati pure loro per i 40 anni di carriera), mentre altri riconoscimenti vanno a Santamarya (il premio Mei Superstage), Galeffi, Ernia, Omar Pedrini. La manifestazione va da sé si svolge nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.

Anche il Mei festeggia: 25 anni. Lo ha ideato Giordano Sangiorgi. In questa edizione ospita 10mila dal vivo, migliaia di etichette e realtà musicali, mille giornalisti di cui oltre cento dall’Europa. Dice Tosca all’Ansa: “Il Mei ha dato accoglienza a una famiglia, la musica indipendente, che non aveva casa. Dare un luogo di appartenenza alle persone è importante perché dà un senso a quello che viene fatto. Io mi pregio di rappresentare la musica di nicchia. Una famiglia composta di artigiani dell’arte che hanno bisogno di più attenzione da parte dei media. Forse ci consideriamo i contadini di questo mestiere, crediamo nella bellezza delle cose e non nei numeri. E che la bellezza magari possa dare numeri”.

L’entrata è a offerta libera. Online c’è anche il nuovo format Mei ExtraWeb.

Il sito al Mei

Native

Articoli correlati