Contro il Covid conforta il Requiem di Verdi. Commuovono le serate con Chailly e Mehta | Giornale dello Spettacolo
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Contro il Covid conforta il Requiem di Verdi. Commuovono le serate con Chailly e Mehta

L’orchestra della Scala nel Duomo di Milano, con repliche a Bergamo e Brescia, e il Maggio a Firenze: la Messa eseguita per i familiari delle vittime per il personale sanitario

Contro il Covid conforta il Requiem di Verdi. Commuovono le serate con Chailly e Mehta
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5 Settembre 2020 - 17.38


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Per le vittime del Covid, e il personale sanitario che combatte la malattia e cura le persone, la Messa da Requiem composta da Giuseppe Verdi affidata alle migliori bacchette e alle migliori orchestre porta commozione e ristoro. È accaduto con due istituzioni a breve distanza l’una dall’altra: la Scala di Milano e il Maggio Musicale Fiorentino.
Venerdì nel Duomo di Milano Riccardo Chailly ha diretto l’orchestra della Scala per la prima volta al complete da febbraio ha eseguito la pagina verdiana davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ad altri 600 spettatori con diretta tramite maxischermo in più  luoghi della città a Codogno, su Rai Radio3 e su Rai5.
Molti posti erano riservati a chi ha garantito servizi essenziali durante il lockdown, come il personale sanitario, i volontari, chi lavora nei trasporti, nel settore alimentare, nella sicurezza, mentre gli altri biglietti erano in vendita. Sei minuti di applausi hanno salutato la Messa per soli, coro e orchestra (i professori d’orchestra avevano tutti la mascherina). Krassimira Stoyanova, Elina Garanca, Francesco Meli e René Pape le quattro voci soliste.
Repliche in due città colpite con particolare virulenza dalla pandemia: il 7 settembre alla Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo, il 9 nel Duomo Vecchio di Brescia.
Ha commosso per calore umano, qualità esecutiva e partecipazione anche la doppia serata, domenica 30 nella cavea del teatro e lunedì 31 agosto all’interno per il brutto tempo, con l’Orchestra del Maggio condotta dal suo amato direttore onorario a vita Zubin Mehta sempre nel Requiem composto per la morte di Alessandro Manzoni ed eseguito per la prima volta nel 1874.
Mattarella ha mandato un messaggio, in sala era presente il ministro della Sanità  Roberto Speranza, e stavolta i posti erano circa 800, con una buona fetta riservata, gratuitamente, al personale sanitario della Toscana e ai familiari delle vittime. Gli spettatori dovevano indossare le mascherine, il coro ha cantato dietro una visiera trasparente (con la mascherina è impossibile), i fiati hanno suonato dietro una paratia protettiva preparata dal teatro fiorentino. Tre solisti su quattro erano gli stessi di Milano: Krassimira Stoyanova, Elina Garanča, Francesco Meli e Michele Pertusi. Molti spettatori hanno giudicato il concerto memorabile e toccante. In questi tempi il Requiem verdiano offre dunque il conforto e la forza adeguate.

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