Nel mondo dello spettacolo e della cultura i lavoratori autonomi devono aver lavorato almeno 30 giornate nell’anno precedente per ottenere i 600 euro dello Stato per l’emergenza Coronavirus? Non ne rimangono fuori moltissimi? È una delle domande di Fabio Fazio al Ministro dei beni e attività culturali e del turismo Dario Franceschini a “Che tempo che fa” di stasera, domenica 3 maggio, su Rai2.
Quel contributo è andato “a moltissimi lavoratori autonomi ma stiamo lavorando per abbassare le 30 giornate a 15 o sette”, risponde il titolare della cultura in collegamento da casa con libreria alle spalle. “Sto anche firmando il decreto per aiutare tutti i più deboli che non prendevano aiuti dal Fus (il Fondo unico per lo spettacolo, vale per enti, teatri e via dicendo, ndr)” e tutti coloro che “prendono poco dal diritto d’autore. Mettiamo 13 milioni dai diritti d’autore e anche chi non è coperto da misure generali con il Fondo di emergenza da 130 milioni e anche chi è fuori da quelle giornate lavorative ci rientrerà”.
Cosa accadrà ai luoghi dello spettacolo? “Luoghi come teatri, cinema e concerti è difficile che riaprano in breve. Il problema è anche sul palco, è difficile immaginare un coro con la mascherina”. Poi Franceschini informa su un’altra novità: “Per aiutare questo mondo abbiamo un finanziamento ordinario di un miliardo circa, che ordinariamente viene erogato secondo certi parametri. Quest’anno eroghiamo quei fondi anche se quei parametri non vengono rispettati per cui tutti avranno una base che consentirà di vivere”. Quanto alle necessità di conciliare misure di sicurezza da virus con le esigenze di scena? “Siamo certi che la creatività degli artisti troverà una risposta, ma non consentiremo che nessuno scompaia, dalla Teatro della Scala all’ultimo teatro, dalla star al più piccolo lavoratore”.
Altra domanda del conduttore: non è meglio dire che i concerti verranno annullati? “Per i tour estivi è prevista una norma perché i voucher siano utilizzabili in un anno”.
Franceschini esclude che potranno tenersi i concerti con il pubblico in piedi. “Forse saranno possibili i concerti con i posti seduti”. E rilancia un’idea già divulgata: Pensiamo a una specie di Netflix della cultura italiana: alcun eventi si potranno fare con biglietto senza andare fisicamente ma vedendoli a pagamento on line, ne ragioniamo anche con Raiplay”.
Ancora una domanda stimolata stavolta da Alessandro Gassmann, in collegamento da casa con il figlio e cantautore Leo, vincitore di Sanremo Giovani. I set di film e fiction potranno riprendere o iniziare? “Il 99% di chi lavora sui set non sono noi attori famosi, sono i tecnici e tutti gli altri. Bisogna creare una troupe più leggera dando la possibilità di lavorare a tutti. Gli attori non possono usare la mascherina, ci vorrà una sorta di clausura”. Fabio ricorda la notizia che nel Lazio ripartono i set da lunedì 4 maggio. Ripartono, chiede al ministro? “Aspettiamo che il comitato tecnico-scientifico scientifico ci dica se ci sono le condizioni”.
Infine: il 18 maggio riaprono i musei, è possibile, domanda Fazio? “Sembrava assurdo anche che riaprissero le librerie ma abbiamo scelto di farle riaprire. Confermo che il 18 riapriranno i musei in grado di garantire di misure sicurezza per sanificazione, non riapriranno tutti gli oltre quattromila musei”.