Il Coronavirus è piombato nelle vite di tutti noi, mettendo un punto fermo alle nostre giornate, occupando la nostra mente per gran parte delle nostre ormai interminabili ore di quarantena.
Respirare, cercare ossigeno, è la cosa più importante. Evadere dal continuo senzo di inquietudine diventa un bisogno primario. E rimanere vicini, per quanto possibile, gli uni agli altri è quasi un dovere. Cucinare, fare esercizi, leggere, e anche cantare insieme sono le storie che vediamo moltiplicarsi ogni giorno sui feed dei nostri social, in cui condividiamo vari antidoti alla solitudine che andiamo via via inventando, forse nella speranza di essere anche di conforto, o ispirazione, a tutti gli altri.
Per questo due cori di Roma, il Lavinium e il SingUp, entrambi diretti dal maestro Fabrizio Vestri, hanno tentato un esperimento: un coro virtuale per cantare insieme nonostante tutto.
“Questo mondo è pieno di conflitti e cose che non possono essere unite. Ma ci sono momenti nei quali possiamo unirci e abbracciare tutto il disordine. E questo ciò che intendo per Halleluja”. La frase è di Leonard Cohen, autore della canzone scelta per questo coro virtuale. Che speriamo presto possa tornare a cantare dal vivo.
'Halleluja', il canto del coro virtuale di Roma: "Uniti possiamo abbracciare il disordine"
Due cori di Roma, il Lavinium e il SingUp, entrambi diretti dal maestro Fabrizio Vestri, hanno tentato un esperimento: un coro virtuale per cantare insieme nonostante tutto.
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21 Marzo 2020 - 13.47
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