Una crudele storia d’amore, potere e morte apre la il 63esimo Festival internazionale di musica contemporanea della Biennale di Venezia: Written on Skin, opera del compositore britannico George Benjamin, Leone d’oro alla carriera 2019.
La cerimonia è alle 20 di oggi venerdì 27 al Teatro Goldoni alle 20. Seguirà il lavoro operistico con libretto scritto dal drammaturgo inglese Martin Crimp che dal 2012 ha avuto ottime accoglienze, oltre cento repliche e sei allestimenti diversi: esegue la partitura in forma di concerto l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal trentasettenne tedesco Clemens Schuldt, dal 2016 direttore principale dell’Orchestra da Camera di Monaco di Baviera.
La vicenda si ispira alla leggenda di Guillem de Cabestany, poeta trobadorico e cavaliere, “diventato emblema attraverso i secoli della vittima d’amore e del topos affascinante e terribile del cuore mangiato”. Come spiega la nota dell’ente veneziano, “un ricco Protettore (il baritono Christopher Purves) affida a un giovane artista detto il Ragazzo (il controtenore James Hall) il compito di illustrare un manoscritto che celebri le sue gesta e la sua famiglia. L’irresistibile attrazione che spinge il Ragazzo verso la moglie del Protettore, Agnès (il soprano Georgia Jarman), condannerà entrambi: il Protettore uccide il Ragazzo e ne offre il cuore in pasto ad Agnès che fatta la macabra scoperta si ucciderà gettandosi dal balcone del palazzo”.
Altri personaggi sono Marie (il mezzosoprano Victoria Simmonds) e John (il tenore Robert Murray), sorella e cognato di Agnès, e un coro di tre Angeli che commentano la vicenda.
Il festival quest’anno è intitolato “Back to Europe”, lo dirige Ivan Fedele, ha il sostegno della Regione del Veneto e dura fino al 6 ottobre.
Il festival della Biennale musica 2019