Per gli organizzatori e i promoter dei concerti rock, pop e altri spettacoli dal vivo riuniti nell’associazione Assomusica i biglietti aumenteranno in media di 8-10 euro e aumenteranno i tempi di attesa ai cancelli d’ingresso: i promoter contestano l’introduzione del “biglietto nominale” dal 1° luglio istituito soprattutto per combattere il “secondary ticketing”, ovvero una forma di bagarinaggio online dei biglietti. Per le “120 imprese che realizzano l’80% dei concerti in Italia – affermano in una nota – mentre l’Italia resta l’unico Paese dove resiste il secondary ticketing”, l’effetto del biglietto nominale sarà l’incremento dei prezzi e “un raddoppio dei tempi di attesa”.
Lo hanno detto i promoter in una conferenza stampa con il presidente Vincenzo Spera dove criticano “la normativa voluta dal Governo, primo firmatario Sergio Battelli, deputato del M5S”, che comporterà “disagi” ed è piena di “contraddizioni. “Il biglietto nominale si applica soltanto ai concerti che si svolgono in luoghi con capienza superiore a 5000 persone”, ricorda la nota.
Secondo i promoter i controlli identificativi di ogni singolo spettatore causeranno code più lunghe. Inoltre “i consumatori non potranno più regalare un biglietto a un familiare, amico o parente. Le aziende, i fan club e i grandi gruppi organizzati, in genere, non compreranno più biglietti. Non sarà semplice nemmeno emettere i biglietti omaggio. Le procedure per il cambio del nominativo passeranno attraverso l’Agenzia delle Entrate, non saranno semplici e immediate e potranno comportare ulteriori costi. In questo scenario – secondo Assomusica – si perderanno migliaia di biglietti”. E ricorda di aver presentato un esposto all’autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e all’Antitrust (Agcm) per sanzionare i siti di secondary ticketing.