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DeProducers, il supergruppo italiano che mette la scienza in musica

Fanno parte della band Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Max Casacci e Riccardo Sinigallia: parte il progetto "Dna" con l'associazione per la ricerca sul cancro

DeProducers, il supergruppo italiano che mette la scienza in musica
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3 Aprile 2019 - 16.48


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Giordano Casiraghi

Una conferenza stampa in quel di Milano, dove ancora è conservata una parte caratteristica della città. Siamo fianco ai Navigli dove ha sede lo studio di registrazione di Vittorio Cosma ed è lì che i Deproducers stanno provando per i loro prossimi eventi live. Quattro artisti di differenti provenienze decidono un bel giorno di affrontare un percorso nel mondo della scienza, così dopo aver dato origine a Planetario e Botanica arrivano oggi a proporre DNA, un progetto ancor più ambizioso che si avvale dell’appoggio di una comunità scientifica di prim’ordine.
Loro, artisti, hanno il compito di veicolare argomenti importanti e vitali. A crederci sono il discografico Toni Verona, l’organizzatore di eventi e concerti Francesco Cattini e soprattutto l’Airc – Associazione italiana per la ricerca sul cancro – che ha promosso e finanziato l’intera operazione. Per presentare DNA al pubblico, i Deproducers saranno il 9 aprile con la data zero al Teatro Grande di Brescia (biglietti disponibili su vivaticket.it) e l’11 aprile a Roma al Parco della Musica (biglietti disponibili su www.ticketone.it). DNA è disponibile dal 5 aprile in cd con la produzione discografica di Ala Bianca, distribuito da Warner Music.

Dalla Pfm ai Subsonica
Dicevamo artisti provenienti da differenti mondi musicali ed è proprio questo che ha fatto scattare la curiosità di un incontro per dare vita a nuove esplorazioni sonore. Vittorio Cosma ha suonato con tantissimi artisti, ha formato un gruppo con Stewart Copeland, ha militato nella Premiata Forneria Marconi e in Elio e Le Storie Tese. Gianni Maroccolo è stato tra i fondatori dei Litfiba, per arrivare poi nei CSI e PGR con Lindo Ferretti, Max Casacci è nei Subsonica e Riccardo Sinigallia ha partecipato all’area romana con i Tiromancino prima di proporre album da solista. Insieme hanno dato vita a un nucleo base a cui di volta in volta si aggiungono esperti di settore, medici, scienziati e divulgatori, per raggiungere fasce di pubblico più vario possibile.

Nove canzoni intorno alle mutazioni genetiche
In scena con loro Telmo Pievani, filosofo ed evoluzionista che presente alla conferenza spiega così il suo ruolo: «Ancora non abbiamo fatto esibizioni, ma sono mesi che lavoriamo attorno al progetto dove ciascuno dei nove brani è stato concepito attorno un concetto scientifico, discutendo di mutazioni genetiche della vita. Non una colonna sonora attorno ai discorsi che porterò in scena, ma musiche nate insieme a questi discorsi. Questo progetto, che coinvolge persone della scienza e dell’arte, vuole coinvolgere più persone possibili in modo da favorire le vie della ricerca di base con l’Airc».
Gli fa eco Pierpaolo Di Fiore, ricercatore sulla genetica: «C’è l’esigenza di rendere fruibile un discorso che possa collegare la cultura umanistica con quella scientifica, dove negli anni si è consolidata una spaccatura, mentre non esiste una differenza sostanziale tra queste forme del sapere che in fondo colgono la stessa realtà. Dall’unione delle due cose nasce una componente emotiva profonda che può parlare a tutti, anche a chi non capisce niente di scienza e filosofia. E’ questo lo scopo di questo progetto, avendo Airc milioni di italiani che sostengono la ricerca ci si è accorti che esiste un’enorme porzione di persone a cui non si arriva. Cercheremo di incuriosirli con due anni di lavoro programmato, una ventina di esibizioni, non un concerto musicale non una conferenza scientifica, è di più».

Partecipi, e in certo qual modo ammirati, gli artisti in gioco cercano di agevolare questi concetti e per primo Vittorio Cosma introduce l’aspetto musicale: «Ci ha mosso l’entusiasmo e la voglia di fare musica insieme, è così che è nato questo collettivo musicale. Poi dovevamo capire di cosa parlare, perché non poteva bastare l’idea di un confronto con altri musicisti. Noi tutti abbiamo una storia personale e ciascuno si è reso disponibile per una ricerca sonora a ruota libera, senza schemi, senza formula canzone e nemmeno per creare una colonna sonora con musica applicata. Serviva un tema su cui convergere, una cosa oggettiva esterna a noi che ci mettesse d’accordo e si trovasse una sintesi. Perché non coinvolgere la scienza vera, ci siamo detti, l’abbiamo cercata e questo connubio funziona. Il lato emotivo riesce a veicolare messaggi rigorosi: siamo al terzo disco e siamo stupefatti. Nel frattempo si è aggiunto un quinto membro che segue la parte visual degli spettacoli e video, ci mancava ed è Marino Capitanio. Certo, all’inizio non è stato facile, ma adesso ci potete trovare in qualche trattoria la sera e chi ci vede può ben credere che trattasi di quattro amici in serata libera».

Dalla penicillina ai raggi X
Avanti nella presentazione si toccano temi anche delicati e importanti che riguardano l’aspetto scientifico della ricerca per arrivare ad arginare quello che da tutti viene temuto. Si accenna all’argomento serendipità, della possibilità di trovare soluzioni anche partendo da diverse intenzioni. Così è successo con la penicillina, i raggi X, il forno microonde e i vetri infrangili, nonché, ricorda Pierpaolo Di Fiore, anche un rimedio chemioterapico come il cisplatino è stato scoperto studiando l’effetto dei campi magnetici sulla crescita dei batteri.

In conclusione, con diversi esempi, i quattro musicisti Maroccolo, Sinigallia, Casacci e Cosma, riconoscono che in tante occasioni, nella ricerca di soluzioni sonore si arriva a un risultato che non era certo ipotizzabile in partenza. Le sorprese, a parte l’album DNA, si manifesteranno nelle esibizioni dal vivo che i Deproducers porteranno in giro nei prossimi due anni. Senza dimenticare i precedenti capitoli Planetario e Botanica che non sono stati accantonati ma avranno altre occasioni di rappresentazione.

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