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Dagli Area a Finardi, il sogno di libertà del rock italiano anni ‘70

Il critico musicale Giordano Casiraghi documenta in un libro una stagione ricca e complicata: dai raduni pop alle radio libere, dalla Pfm a Guccini

Dagli Area a Finardi, il sogno di libertà del rock italiano anni ‘70
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6 Dicembre 2018 - 11.45


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Un libro che racconta un decennio che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo. Anni 70 Generazione Rock (Arcana, 430 pagine con foto, 25€) di Giordano Casiraghi vuole essere un documento da consultare al bisogno, per sapere per esempio cosa erano le radio libere, ma libere veramente, come cantava Eugenio Finardi . Ed ecco un capitolo che racconta di questo, con interviste ai protagonisti, tra gli altri Massimo Villa di «Per voi giovani», la trasmissione Rai che è servita da apripista a tante trasmissioni che poi le radio libere sapranno amplificare e sviluppare per almeno cinque anni, poi presero il sopravvento le radio commerciali. Il capitolo che ha generato il tutto è quello dedicato ai raduni Pop, ai Festival e ai concerti che hanno segnato la storia di quegli anni.
Ascesa e caduta del festival di Re Nudo
Una carrellata cronologica che va a toccare molti avvenimenti che restano nell’immaginario collettivo. I primi Festival del Proletariato Giovanile organizzati da Re Nudo, quello di Montalbano sopra Lecco per arrivare l’anno dopo sulle rive del Ticino, quindi all’Alpe del Vicerè fino a Milano, un passo importante del percorso, un luogo che era pronto ad accogliere quelli che verranno ricordati come i raduni pop più importanti. Quello del 1974, il primo, fila via liscio, con tanta buona musica e ovviamente anche tutti i vari temi collegati, dal femminismo ai vari comitati che in città promuovevano manifestazioni di ogni tipo.
Passa via anche il 1975, ma sarà quello del 1976 che genererà contrasti e perfino violenza. Il Festival si era molto ingrossato e i pochi mezzi che l’organizzazione aveva a disposizione si sono subito mostrati insufficienti per contenere una massa che nei tre giorni, tra eventi musicali e dibattiti, arrivava a toccare le centomila presenze. Nel libro ne parlano gli organizzatori Andrea Valcarenghi e Francesco Schianchi, quest’ultimo evidenziando e dettagliando quelli che sono stati i problemi logistici, l’alto costo del generatore di corrente e l’immondizia da ritirare, altro costo importante. Per parte sua Valcarenghi pone l’accento su quello che nei tre anni consecutivi il Parco Lambro ha significato in termini positivi, soprattutto per le ottime esibizioni che si sono svolte, con cantautori e gruppi pop che qui hanno celebrato la loro breve carriera. È stufo Valcarenghi di sentir parlare di polli presi d’assalto e poi usati come palloni e lasciati in riva ai fossi, putrefatti. Un episodio che ha però segnato quel Festival. Perfino Gaber nel 1978 riprende quell’episodio e titola il suo disco Polli di allevamento, riferendosi a una generazione che non aveva confermato le attese.
Dagli Area alla Pfm, da Guccini a Finardi
Tanti incontri hanno messo a fuoco tanti episodi. Gli stessi protagonisti, interpellati dall’autore all’alba dei 2000, ricordano quello che hanno vissuto e come hanno vissuto e partecipato a tanti eventi di quegli anni. Tra gli artisti che dicono la loro troviamo Paolo Tofani e Patrizio Fariselli degli Area, Patrick Djivas e Franz Di Cioccio della PFM, Rodolfo Maltese e Francesco Di Giacomo del Banco, Franco Fabbri e Umberto Fiori degli Stormy Six, Gianni Leone del Balletto di Bronzo, quindi Francesco Guccini, Claudio Lolli, Eugenio Finardi, Vito Paradiso dei De De Lind, Bambi Fossati dei Garybaldi, Alvaro Fella e Daniele Bianchini dei Jumbo.

Un elenco che va avanti e che si completa nella parte finale del libro dove intervengono una trentina di voci nel capitolo «Cosa salvare degli anni Settanta». Ne parlano Susanna Schimperna, Antonello Catacchio, Franco Brizi, Tito Rinesi dei Living Music, Enzo Vita del Rovescio della Medaglia, Michele Neri e tanti altri. Due altri capitoli compongono il libro: «La stampa giovanile» e «Una discografia consigliata», dove l’autore passa in rassegna gli album italiani e stranieri a suo parere degni di entrare nell’olimpo dei Settanta.

Giordano Casiraghi, Anni 70, Generazione Rock (Arcana, 430 pagine con foto, 25€)

 

 

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