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Addio al maestro Claudio Scimone: fondò e diresse i Solisti Veneti

Per quasi trent'anni ha diretto anche il Conservatorio di Padova: aveva 83 anni.

Addio al maestro Claudio Scimone: fondò e diresse i Solisti Veneti
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6 Settembre 2018 - 15.18


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 E’ morto a Padova la notte scorsa il maestro Claudio Scimone, fondatore e direttore dei Solisti Veneti dal 1959. Le condizioni del maestro, che avrebbe compiuto 84 anni il 23 dicembre, si erano improvvisamente aggravate nelle ultime ore. La morte sarebbe collegata a delle complicazioni respiratorie, successive ad una caduta estiva che gli aveva procurato la rottura di alcune costole.
“Tutto il Veneto piange la scomparsa di un grande maestro della musica, che con i suoi Solisti veneti ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza e alla diffusione nel mondo del miglior repertorio della musica veneta, da Albinoni a Vivaldi, da Galuppi a Benedetto Marcello, da Salieri a Boccherini – commenta il governatore del Veneto, Luca Zaia -. Ci sono uomini che con la loro opera diventano istituzioni, e Claudio Scimone era uno di loro. Il Veneto, che l’ha amato, applaudito e onorato per la sua grande cultura, per le sue raffinate interpretazioni e per il suo stile fatto di discrezione, tenacia e grande umanità, l’ha insignito nel 2005 della massima onorificenza regionale proclamandolo “leone del Veneto”.
Zaia ha ricordato che il maestro Scimone “ci ha regalato esecuzioni magistrali, ma soprattutto la gioia della riscoperta di testi e autori del repertorio musicale veneto che avevamo forse dimenticato e che, grazie alla finezza della sua arte e alle sue capacità di imprenditore artistico, sono tornati ad essere la ‘colonna sonora’ della nostra terra, il biglietto da visita del Veneto nel mondo”. “Grazie a lui, e all’enorme lavoro che è riuscito a svolgere dirigendo per quasi trent’anni il Conservatorio di Padova e portando per oltre mezzo secolo i suoi Solisti in giro per il mondo – conclude – i capolavori della musica veneta sono tornati a vivere e a ispirare artisti e generazioni di appassionati e cultori”.

Il sovrintendente del maggio musicale fiorentino: scompare uno dei più importanti musicisti italiani

 “Con Claudio Scimone, scompare uno dei più importanti musicisti italiani tanto vasti sono stati i suoi campi di intervento e interessi musicali. Dalla revisione musicale e conseguentemente alla riscoperta delle partiture del grande repertorio italiano, oggi per la maggiore, ma da lui riportate alla luce, per esempio come le composizioni di Vivaldi e Tartini, alla direzione d’orchestra accompagnata alla divulgazione della cosiddetta musica classica/seria che ha trovato in lui uno dei primi protagonisti”.
Così il sovrintendente del maggio musicale fiorentino Cristiano Chiarot ricorda il maestro, esprimendo le condoglianze anche a nome del Maggio alla moglie Clementina Hogendoorn.. “Con Claudio Scimone scompare anche la signorilità di fare musica. Ricordo – continua Chiarot – la sua casa padovana sempre aperta dove si incontravano artisti, cantanti, studiosi di musica delle più varie estrazioni, chiamati a partecipare a un continuo e costante dibattito sull’interpretazione musicale. Per me scompare anche un amico il quale mi è stato vicino nel mio percorso professionale e che rimarrà costantemente presente nei miei ricordi; penso che a proposito, uno dei modi migliori per ricordare il suo importante contributo alla musica, sarà il fare in modo che continui l’attività dei Solisti Veneti”

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