Björk ha iniziato a Londra un nuovo tour con un ricco show che richiama l’Utopia di Tommaso Moro ripreso dall’ultimo suo album. Il 13 giugno canterà al Just Music Festival, a Caracalla, nella stagione estiva dell’Opera di Roma nell’unica data italiana. E ad Alessandro Lanfranchi del Corriere della Sera in una intervista, alla domanda se “si sente rappresentata dalla parola femminista”, risponde: “Mia mamma era molto attiva negli anni 60 e 70 e non avrei potuto fare ciò che ho fatto se non fosse stato per le donne della sua generazione. Ma ho anche capito che, se avessi ripetuto ciò che ha fatto, non avrei fatto passi avanti. Io e le donne della mia generazione (…) non abbiamo solo parlato, ma abbiamo agito. Abbiamo smesso di fare gli uccellini che piangono in una gabbia aperta”.
La multiforme musicista islandese Björk dice anche di confidare in una nuova “costituzione globale” con comandamenti diversi da quelli biblici. Del tipo: “Tratta la donna come tratteresti un uomo, tratta tutte le razze allo stesso modo” un altro sarà sul rispetto dell’ambiente.
Björk con l’esplosione del movimento #metoo ha parlato di aver subito molestie da un regista danese senza farne il nome: “Aveva recitato in Dancer in the Dark di Lars von Trier”, , ricorda il giornalista.