*Herbert Stencil è un cantautore sardo nato nel 1977 che all’attivo ha due album (“I gelati alla moda”, del 2015, autoprodotto; “2017”, del 2017, co-prodotto con l’etichetta “Le Officine” di Cagliari). Ad un anno esatto dal concerto di presentazione di “2017”, si esibirà, in formazione full-band, in due date consecutive: venerdì 16 febbraio al Vintage Café a Sassari e sabato 17 febbraio al Fabrik Club a Cagliari.
Chiacchierando con lui abbiamo scoperto che queste saranno le ultime due esibizioni per un po’ di mesi.
Che tipo di concerti saranno? Si tratta di due serate in cui saranno presenti vari momenti: l’energia rock si alternerà a momenti più intimisti. Sul palco ci saranno vari artisti ad accompagnarmi, con piacevoli sorprese.
Cosa ti aspetti da queste due serate? Senz’altro non vedo l’ora di sudare fino all’ultima goccia e crollare dopo l’ultima canzone. E’ l’unico modo che conosco per diffondere le mie canzoni e per cercare di farmi apprezzare. Sarà un’esperienza molto intensa e dovrò dosare le emozioni e le mie forze. Ma sono tranquillo perché i musicisti che mi accompagneranno sono molto bravi. E poi al mio fianco, oltre ai ragazzi dell’etichetta “Le Officine”, avrò il mio produttore musicale/arrangiatore/compagno di palco/mago Giuseppe Aledda. Perciò dormirò sonni tranquilli da qui a venerdì.
Questi saranno gli ultimi concerti per un po’ di tempo. Perché? Vuoi cambiare genere? Devo dirti la verità, non ho nemmeno idea di quale possa essere il mio “genere” attuale. Di sicuro so che una pausa, dopo un anno di “2017”, sarà necessaria per rimettermi in gioco e cercare, ancora una volta, di scrivere qualcosa di nuovo che mi convinca. Per poi poter convincere, eventualmente, il mio meraviglioso e fedele pubblico a riprendere ad ascoltarmi.
Ciò che canti riflette la società? Meta e Moro hanno vinto Sanremo con un brano sugli attentati dell’Isis durante i concerti. Secondo te questo genere di esibizioni sono semplici “paraculate” o le canzoni di denuncia sono necessarie? Innanzitutto devo fare ammenda: non ho la tv a casa e alla radio ascolto solo Radio Radicale, pertanto non so come sia andato esattamente il festival di cui parli. Diciamo che, chi scrive canzoni, generalmente sente la necessità di guardare dentro di sé per capire se questo mondo sempre più rotolante vada semplicemente osservato da lontano oppure se occorra sbattersi per cercare, seppur in piccolo, di cambiarlo.
La musica ha un ruolo sociale importante? Può sfidare le intolleranze e offrire ai giovani una lettura del mondo migliore? Sì, se presa per quello che é: il contenuto artistico di qualcuno che ha scritto qualcosa sulla base del proprio vissuto, ma che va preso esclusivamente come spunto, punto di partenza e non come imposizione, dogma o legge.
Cosa ne pensi delle canzoni d’amore? Hanno ancora un loro perché? Tutte le canzoni sono canzoni d’amore: l’amore egocentrico e narcisista del cantautore. Per questo hanno l’importanza di svelarne, almeno in parte, debolezze e virtù.
Conta più il testo o la musica? Una canzone con un testo estremamente impegnato e ricco di contenuti con una musica inascoltabile ti induce a skippare sulla playlist dopo 10 secondi di ascolto; ad un pezzo con una musica armoniosa ed un testo banale, purtroppo, si tende a concedere più fiducia. Quindi … conta di più la musica? Per me dovrebbero essere convincenti entrambi!
Quanto suonare ti “ha salvato”?
E’ un discorso lungo e delicato. Potrei dirti che in realtà suonare e, soprattutto, scrivere canzoni, spesso mi ha fatto male perché ha gettato sale su alcune ferite o comunque mi ha costretto a vedere a nudo la mia vulnerabilità. Ma in effetti le debolezze e le sconfitte mi hanno aiutato a crescere. Quindi in un certo senso, suonare mi ha salvato molto quando ero alla ricerca di determinati equilibri interni.
Attingi dal tuo repertorio. Quale sarebbe la perfetta colonna sonora di questa campagna elettorale?
Ma no, dai, continuiamo a parlare di musica.
Date e luoghi dei concerti
venerdì 16 febbraio al Vintage Café – Viale Adua 6 – Sassari
sabato 17 febbraio al Fabrik Club – Via Mameli 216 – Cagliari
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