Per la Rai prima Meta e Moro restano in gara, poi valuta. Ed è polemica

Il duo rischia l'eliminazione perché il brano ricorda una canzone del 2016 (ma non era plagio). La Rai: un pezzo può avere il 30% di un altro. I giornalisti contestano

Per la Rai prima Meta e Moro restano in gara, poi valuta. Ed è polemica
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7 Febbraio 2018 - 13.21


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Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno rischiato di essere eliminati ma restano in gara al festival di Sanremo. Questa la prima indicazione della Rai. Poi, dopo le osservazioni dei giornalisti in sala stampa – regolamento sanremese alla mano – prende il tempo di decidere e parla di presunzione di innocenza anche perché “non c’è dolo”.

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Rai1 rassicura nella conferenza stampa di mercoledì 7: la canzone ha i requisiti per essere in gara, da regolamento un brano può avere un 30% campionato anche da brani di altri e loro sono decisamente sotto un terzo.
La canzone che parla di terrorismo, “Non mi avete fatto niente”, ricorda un brano di Sanremo Giovani 2016. Uno degli autori Andrea Febo, aveva firmato anche il brano “Silenzio” cantata nel 2016 da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali e ricorda appunto la canzone in gara che è sul terrorismo. Lo ricorda nella melodia e nei testi: “Non mi avete tolto niente, non avete avuto niente, questa è la mia vita che va avanti oltre tutto e oltre la gente”, diceva “Silenzio”. “Non mi avete fatto niente, non mi avete tolto niente, questa è la mia vita che va avanti, oltre tutto, oltre la gente”, cantano Meta e Moro.

Nessun plagio, perché i brani hanno lo stesso autore, ma ha fatto temere che non fosse del tutto inedito. “Nelle interviste rilasciate a Sanremo i due hanno spiegato con chiarezza che il ritornello era già esistente e che il pezzo si è sviluppato da quel ritornello di Febo”, hanno scritto dei fan.

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In sala stampa nella conferenza stampa più giornalisti sollevano obiezioni al criterio con cui la canzone viene ammessa e non eliminata e contestano che il ritornello è centrale in un brano. Contestano la decisione della Rai. Che si riserva ulteriori valutazioni.

Dei giornalisti: regolamento alla mano andrebbero eliminati. “Valutiamo tutti gli aspetti legali, prevale la tesi difensiva, daremo una presunzione di innocenza”, replica la Rai. Per la tv di Stato parlano in conferenza stampa Claudio Fasulo e Angelo Teodoli.

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Per VEDERE e ASCOLTARE il BRANO di META e Moro, CLICCA QUI

 

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