“Non si può vivere in uno stato di guerra permanente: abito negli Usa e la maggior parte delle tasse che pago viene investita in guerre. Ecuador, Siria, Palestina, se smettessimo di concentrare la nostra attenzione sulle foto dei telefonini potremmo dedicarci ad altro: per esempio a renderci conto che siamo in presenza di un proto fascismo”. Lo afferma a Roma Roger Waters mentre, parallelamente all’altro ex Pink Floyd, il batterista Nick Mason, ha partecipato alla presentazione stampa di “The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains”, la mostra al Museo Macro aperta al pubblico dal 19 gennaio al 1° luglio. Al Victoria and Albert Museum di Londra ha registrato oltre 400mila visitatori ed è un viaggio che tra suoni e visioni immerge nell’universo del gruppo inglese, esponente di punta della psichedelica nei secondi anni Sessanta e diventata una delle band più amate del globo.
Il bassista e cantante giudica l’esposizione “un miracolo tecnologico” però l’autore di “The Wall” e altre pagine contro l’autoritarismo non ama molto le celebrazioni del suo passato e preferisce pensare alla sua carriera oggi. In tour per due anni, in Italia suona ad aprile e poi a luglio, l’11 al Lucca Summer Festival presso le Mura e il 14 al Circo Massimo a Roma.