Esce in tutto il mondo domani venerdì 1° dicembre “Songs of Experience”, il nuovo album degli U2. Il disco va esplicitamente appaiato all’ultimo album della band di Bono Vox, The Edge e compagni, “Songs of Innocence”, pubblicato nel 2014, che raccontava l’adolescenza dei quattro nell’Irlanda – allora povera – degli anni ’70. “Songs of Experience” invece, per argomento, è una serie di lettere del cantante e leader a persone e luoghi a lui cari. “Songs of Innocence” e “Songs of Experience” richiama nel titolo in modo diretto la raccolta del poeta e pittore inglese William Blake “Songs of Innocence and of Experience” del 1789.Il cantante iniziò a scrivere le canzoni dopo un grave incidente di bicicletta nell’autunno del 2014 che gli ha impedito di suonare la chitarra mentre componevano i pezzi. La band ha lavorato nei pezzi durante il tour del 2015 utilizzando uno studio mobile. L’album doveva uscire verso la fine del 2016 , ma la svolta a destra nel mondo, fra la Brexit e l’elezione di Trump negli Usa, ha indotto la band a cambiare tono e Bono a scrivere i testi in chiave più politica, oltre a riarrangiare i pezzi in modo che funzionassero meglio dal vivo, dimensione da sempre congeniale ai quattro. Il singolo “You’re the Best Thing About Me” è uscito a settembre, il prossimo anno il gruppo farà il tour mondiale “Experience + Innocence Tour”.
Prodotto da Jacknife Lee e Ryan Tedder con Steve Lillywhite, Andy Barlow e Jolyon Thomas, nel disco, che va dalle ballate al rock carico d’energia, Bono ha anche seguito i suggerimenti del poeta irlandese Brendan Kennelly.
Il disco inizia con “Love is all we have left”. Seguono “You’re the Best Thing About Me”, “American soul”, che parla anche di immigrazione e ospita il rapper Kendrick, “The Showman (Little More Better)”, “The little things that give you away”, “13 (There is a light)”, una ballata dove Bono canta “And there is a light don’t let it go out”. Nella copertina di Anton Corbijn i figli di Bono e di The Edge si tengono la mano.