Sarà un anno speciale il prossimo per Claudio Baglioni. Un anno di bilanci e al tempo stesso di nuove sfide. C’è innanzitutto un Sanremo che lo aspetta e che lo vedrà al centro dell’attenzione mediatica più del solito ed inoltre e per certi versi soprattutto, una ricorrenza speciale, i 50 anni di carriera, un traguardo che gli fornirà stimoli importanti per proseguire il suo cammino nella musica.
Tutto è cominciato nel 1968, il fatidico anno della contestazione e dei cambiamenti nel costume della società, Baglioni, diciassettenne, figlio di Riccardo, maresciallo dei carabinieri e Silvia, sarta, compone e registra le sue prime canzoni, “Signora Lia” e “Interludio”. Le aveva scritte dopo aver partecipato al Festival degli Sconosciuti di Teddy Reno ad Ariccia, lì, in quella gara fra debuttanti dal futuro tutto da disegnare e scoprire, aveva capito che quella era la sua strada.
Da quel momento sarà tutta una “lunga marcia” verso il successo iniziata con il contratto alla RCA e proseguita inanellando una serie di dischi di presa immediata nel pubblico, partecipazioni a manifestazione canore e programmi televisivi, collaborazioni e incontri professionali di rilievo, tutte tappe di una maturazione artistica che nel giro di qualche anno lo hanno reso un cantautore fra i più amati ed apprezzati per la sua produzione di qualità sorretta da testi mai banali che scandagliano il privato e i rapporti di coppia, raccontando l’amore, la malinconia, la gioia e le sofferenze che questi rapporti determinano.
50 anni vissuti in musica, 20 milioni di singoli, 35 milioni di album in Italia, più di 55 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Sono i numeri essenziali di una carriera unica e irripetibile di un artista che dalla fine degli anni Sessanta a oggi, è riuscito a conquistare una generazione dopo l’altra, grazie a un repertorio pop, melodico e raffinato, nel quale ha saputo fondere canzone d’autore e rock, sonorità internazionali, world music e jazz, rivoluzionando il concetto stesso di performance live. Baglioni infatti è stato il primo a inaugurare la stagione dei grandi raduni negli stadi e ancora il primo, nel 1996, a “far scomparire il palco” e portare la scena al centro delle Arene più importanti del Bel paese.
Brani come “Amore bello”, “E tu”, “Sabato pomeriggio”, “E tu come stai?”, “Strada facendo”, La vita è adesso” (ad oggi il disco più venduto della discografia italiana), “Questo piccolo grande amore” (decretata da una giuria popolare Canzone del secolo), “La vita è adesso”, “Io me ne andrei”, “Poster”, “Avrai”, “Mille giorni di te e di me”, fanno parte della storia del nostro pop e hanno fatto sognare ed emozionare un pubblico trasversale che lo segue con affetto da sempre.
In mezzo secolo di attività, la sensibilità artistica di Claudio Baglioni è sempre stata caratterizzata anche dal grande impegno sociale, ed è per questo che nel 2003 ha dato vita sull’Isola di Lampedusa al festival di musica e arti popolari, O’SCIA’, coinvolgendo oltre 300 artisti italiani e internazionali per promuovere il dialogo interculturale quale strumento di convivenza pacifica e solidale.
Baglioni celebrerà i suoi primi 50 anni di carriera mettendosi ancora una volta in gioco con lo spirito innovativo che da sempre lo contraddistingue, con due appuntamenti importanti e fondamentali, Sanremo e il nuovo Tour a distanza di tre anni dal trionfale “Capitani coraggiosi” portato avanti insieme a Gianni Morandi, continuando così a mettere la musica al centro di tutto.
Questo infatti è lo spirito (e il suo mantra) con cui ha accettato la Direzione Artistica del Festival di Sanremo 2018 e il ruolo di capitano della squadra che animerà, dal palco del Teatro Ariston, la 68/esima edizione del Festival in programma dal 6 al 10 febbraio prossimi.
Un ritorno sul piccolo schermo dopo il successo di “Anima mia”. il programma condotto insieme a Fabio Fazio incentrato sull’immaginario degli anni ’70, diventato un cult grazie alla rievocazione dei miti e delle mode della cultura di massa di quel periodo e che mostrò al grande pubblico il lato più smart del “Divo Claudio”.
E ancora una volta nella sua storia, sarà al centro (non solo metaforico) con la sua musica sul palco delle più importanti Arene indoor d’Italia (Roma, Milano, Bologna, Acireale, Bari), nel tour che partirà a ottobre del prossimo anno e che lo riporterà live fra il suo pubblico, disposto a 360 gradi, nel modo migliore cioè per ripercorrere insieme a lui mezzo secolo di successi indimenticabili legati a ricordi che hanno accompagnato la vita di tutti.
C’era una volta un quindicenne che cantava “Ogni volta” di Paul Anka a piazza San Felice da Cantelice a Centocelle davanti a pochi intimi e gli amici del quartiere, cinquant’anni dopo quel ragazzino è diventato Claudio Baglioni, uno degli artisti italiani più bravi e popolari di tutti.