Auguri alla rivista 'Rolling Stone': 50 anni fa, usciva il primo numero

Fondata nel 1967 da Jann Wenner e Ralph Gleason, il 9 novembre vedeva la luce quella che sarebbe presto diventata la rivista musicale più famosa del mondo.

Auguri alla rivista 'Rolling Stone': 50 anni fa, usciva il primo numero
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9 Novembre 2017 - 10.12


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John Lennon, 50 anni fa, troneggiava sulla copertina del primo numero di Rolling Stone, non sapendo forse che avrebbe fatto parte, anche a quel modo, della storia della musica.
Il 9 novembre 1967 usciva il primo numero di Rolling Stone. In breve tempo la rivista sarebbe diventata la certificazione del successo per i musicisti di tutto il mondo, andando ben oltre l’obiettivo che Jann Wenner e Ralph Gleason si erano prefissati: essere il barometro dei gusti musicali e delle sensibilità politiche della propria generazione di studenti. Tra alti e bassi, fino all’annuncio di vendita fatto dallo stesso Wenner, a 50 anni dall’uscita del primo numero ripercorriamo la storia dell’iconico magazine.
Jann Wenner era un ex studente di Berkley. Ralph Gleason era un critico jazz per il San Francisco Chronicle. I due misero insieme le proprie passioni, creando nel 1967 la rivista destinata a fare la fortuna (o la sfortuna) di tantissimi artisti. La prima copertina del magazine fu dedicata a John Lennon. Inizialmente identificato con la scena hippie, Rolling Stone ha conquistato nel tempo oltre 60 milioni di lettori in tutto il mondo. In Italia la rivista è arrivata a novembre 2003. L’obiettivo era quello di essere una specie di termometro del mondo musicale e dei sentimenti politici del Paese, scopo inseparabile dalla generazione di giovani alla fine degli anni Sessanta. Il linguaggio cercò di fondere la lingua di strada con quella giornalistica. Il primo scopo è stato raggiunto nella sua storia grazie a classifiche come “I migliori album dell’anno” o “I 500 dischi più importanti di tutti i tempi” (lista pubblicata sul numero di novembre 2003). Come ricorda l’Enciclopedia Britannica, le pagine di Rolling Stone hanno fatto la fortuna di scrittori e giornalisti come Hunter S. Thompson (che si occupò di politica), Cameron Crowe, Lester Bangs e Greil Marcus.
Ben presto finire in copertina su Rolling Stone significava aver raggiunto la celebrità. Nel corso degli ultimi 50 anni, come testimonia il coverwall della rivista, sono stati così onorati i Beatles, Bob Dylan, Madonna. Ma, data la natura ibrida del magazine, sì musicale ma anche aperta ad altri argomenti, sono finiti in copertina anche attori come Jack Nicholson e Susan Sontag, nonché politici come Bill Clinton, intervistato dallo stesso Jann Wenner (esperimento poi ripetuto anche per Barack Obama). Questa commistione fra musicisti e star del cinema fu uno dei primi segni del cambiamento che iniziò quasi un decennio dopo, nel 1976. In quello stesso anno gli uffici di Rolling Stone si trasferirono a New York. In tempi più recenti, tra gli altri, la copertina della rivista ha dato spazio anche a Silvio Berlusconi, immortalato sull’edizione italiana, e Papa Francesco. Tra quelle degne di nota, va ricordata la copertina del 7 maggio 2006, la numero 1.000, dedicata alle più famose celebrità immortalate dal magazine.
A metà settembre 2017 Jann Venner e suo figlio Gus hanno annunciato la messa in vendita di Rolling Stone. Questo annuncio è solo l’ultimo delle tante grida d’aiuto che provengono dal mondo dell’editoria cartacea. “Amo il mio lavoro, mi piace farlo e mi è piaciuto per tanto tempo – ha dichiarato uno dei fondatori del magazine in un’intervista al New York Times – ma lasciar andare era solo la cosa più intelligente da fare”. Detto questo, l’auspicio di Wenner senior è quello di trovare un compratore che comprenda la missione del giornale, ma che soprattutto abbia un sacco di soldi. La Wenner Media, azienda creata dalla famiglia per gestire il magazine, lo scorso anno aveva già venduto il 49% delle proprie azioni: all’epoca l’operazione fu salutata come un modo per creare sinergie di successo. Ma solo 12 mesi dopo anche la parte restante delle quote della Wenner Media sono finite in vendita. Rolling Stone è solo l’ultima delle riviste dell’azienda che a breve potrebbe cambiare padrone. Come riporta ancora la Cnn, a marzo 2017 la testata US Weekly, ad esempio, è stata venduta ad American Media Inc.

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