Non sono stati anni facili questi, per Anastacia. Un cancro al seno mette chiunque a dura prova, e l’artista ha dovuto sfoderare tutta la sua energia per riprendersi. Ora, dopo ‘Resurrection’, il disco che raccontava di questa orribile battaglia, arriva ‘Evolution’, che trae le somme dal passato di Anastacia e si proietta verso il futuro.
“Ora sono più saggia, più forte, sono cresciuta ma i suoni e i messaggi sono gli stessi del primo, secondo e terzo disco – dice la voce soul bianca – Sono orgogliosa perché questa è musica che amo e che i miei fan amano”. I messaggi positivi di Anastacia spiccano in brani come ‘Boxer’: “Non credo nella paura, blocca la vita, e io voglio vivere al punto da essermi tagliata parti del corpo pur di continuare a farlo, per trasmettere ancora gioia agli altri”.
Un impegno profuso in ballad come ‘My Everything’: “L’ho scritta per dare ai fan la possibilità di sentire ogni giorno la meraviglia e la felicità delle nozze”.
Ma nella sua missione Anastacia non ignora la realtà politica attuale: “Io odio Trump. Non credo in nulla di ciò che rappresenta, è una barzelletta, un motivo di imbarazzo e per me riceve troppo spazio sui media: noi americani non siamo così, la maggior parte di noi ha votato per Hillary. Una cosa per migliorare il mondo potrebbe essere farlo cadere”. L’energia dell’artista è stata necessaria per la produzione di ‘Evolution’, scritto e registrato nel mezzo di un tour mondiale da 200 date: “Per coincidere con l’uscita della linea di abbigliamento si è anticipata la pubblicazione. Ho cominciato a scrivere a fine marzo e ho finito di registrare le voci il 10 agosto, non lo rifarò più. Per completare il lavoro in fretta forse non ho registrato tutti gli abbellimenti vocali che avrei voluto, però questo renderà speciale il live, dove potrò aggiungere nuovi colori”.
Scrivere nel mezzo della promozione per il Greatest Hits ha avuto però dei vantaggi: “Ero continuamente a contatto con la mia musica, avevo ben presente da dove venivo: ho iniziato tra soul e funk, ma poi sono diventata una ragazza sprock (NdR soul, pop, rock)”. Un’identità che l’artista intende esplorare ancora sul palco: “Per via del cancro non sono mai riuscita a portare in tour le cover rock del disco ‘It’s a Man’s World’. Quando chiederò ai fan di aiutarmi con la scaletta del nuovo tour, inserirò qualcuna di quelle canzoni, come ‘Back in Black’ o ‘Sweet Child O’ Mine'”.
La nuova tournée passerà in Italia a maggio, tra Brescia (Gran Teatro Morato, 6/5), Roma (Auditorium Parco della Musica, 7/5), Bologna (Teatro Europauditorium, 9/5) e Milano (Teatro Ciak, 10/5). L’artista non sarà invece all’Arena di Verona con Umberto Tozzi nel concerto del 14 ottobre, originariamente previsto a settembre: “Però siamo riusciti a cantare insieme dal vivo, lo vedrete prossimamente”, promette. Non si interrompe insomma un legame con l’Italia suggellato da celebri duetti: “Quello con Pavarotti è stato il primo: non lo dimenticherò mai, avrei voluto abbracciarlo. Con Eros Ramazzotti è stato un momento bellissimo, con Aurora che ci faceva da interprete, gli scherzi di Eros, e le opportunità che mi ha aperto di lavorare con altri cantanti italiani”. Come Francesco Gabbani, con cui duettò dal vivo nell’estate 2016: “Sapevo che sarebbe diventato una star, era troppo carismatico. Vorrei lavorare con lui in studio, o ancora con Kekko: sono autori fantastici”.