Attesi protagonisti della serata “I Solisti Veneti” diretti da Claudio Scimone che si apprestano a eseguire un singolare programma monografico – un unicum nell´intero calendario del “Veneto Festival” – di straordinario interesse artistico e culturale che merita decisamente qualche parola di presentazione.
Importante innanzitutto ricordare che già da alcuni anni “I Solisti Veneti” presentano ciclicamente l´esecuzione integrale di una o più delle opere vivaldiane pubblicate durante la vita dell´Autore, un progetto quantomai significativo e coronato da un sempre crescente apprezzamento di pubblico e critica.
Per il concerto del 19 luglio Claudio Scimone ha scelto di presentare L´Estro Armonico (per l´esattezza ne verrà interpretato il Secondo Libro, i concerti 7-12): l’opera strumentale probabilmente di maggior impegno fra quante il Prete Rosso ne diede alle stampe, e di certo quella che gli fruttò maggior lustro all´epoca, infatti le oggi famosissime Quattro Stagioni furono invece pubblicate solo quattordici anni dopo L´Estro Armonico (anche se in forma manoscritta circolavano già da tempo).
È così il 1711 l´anno nel quale ad Amsterdam esce dai torchi di Estienne Roger un capolavoro destinato a cambiare il corso dell´estetica musicale. Si tratta proprio de L´Estro Armonico che, come numerose altre opere di Vivaldi, fu organizzato in due libri di sei concerti ciascuno che uniti tracciano una successione di dodici concerti uniformi.
Uniformi… ma non troppo! E qui sta il genio: i dodici concerti dell´Estro Armonico sono ulteriormente suddivisi in sottogruppi di tre: un primo conceto per quattro violini, un secondo per due violini e un terzo per violino solista e così via quattro, cinque, sei… Cosa avrà mai voluto dire, Vivaldi, con tanta barocca architettura? I suoi contemporanei il messaggio lo capirono subito: la vecchia forma del Concerto Grosso, nel quale un gruppo di solisti dialoga con l´orchestra, appariva ormai esausta e superata; il futuro si intravvedeva lontanamente – ma Vivaldi invece lo vedeva molto da vicino! – nella nuova forma del Concerto Solista ove un solo solista, con il proprio talento e temperamento, domina il dialogo con il Tutti dell´orchestra. Ecco spiegato il significato della ripetuta sequenza “concerto per quattro violini-concerto per due violini-concerto per violino solista”: in un colpo solo Vivaldi rendeva il futuro presente e tangibile. Così concreto che la pubblicazione dell´Estro Armonico consacrò Vivaldi quale più acclamato compositore del proprio tempo (o almeno degli anni immediatamente successivi al 1711) e – ed è questo l´aspetto forse più impressionante di tutta la vicenda – la forma del Concerto Solista da lui intuita, sviluppata e presentata al pubblico gli sarebbe sopravvissuta per tutto il Settecento, per tutta l´epoca romantica e postromantica rimanendo fino ai giorni di oggi una delle principali e più percorse forme musicali. Anche dalla musica del terzo millennio!
Il “Veneto Festival”, spettacolare evoluzione artistica del Festival Tartiniano, giunge quest’anno alla sua quarantasettesima edizione confermando la propria vocazione all’esaltazione e alla diffusione del ricchissimo patrimonio musicale di tutti i tempi. Nel corso dei prossimi mesi infatti il Festival presenterà al pubblico un vasto e multiforme calendario di concerti, itinerando nei luoghi artisticamente più interessanti del Veneto e delle regioni limitrofe. Le numerose manifestazioni del Festival, caratterizzate dall’esecuzione di opere celebri e amate ma anche di pagine musicali bellissime e talvolta meno note, si arricchiranno della presenza di artisti di fama internazionale appositamente invitati ad interpretarle per conferire ampiezza e splendore ad una serie di appuntamenti già di per sè eccezionali e a consolidare la fama di un Festival che, per valore culturale e artistico, sin dalla sua fondazione ha oltrepassato le soglie del Veneto e dell’Italia per conquistarsi la più meritata considerazione fra i più prestigiosi e qualificati Festival Internazionali d’Europa.