Tra i tanti che ha ricevuto per il suo compleanno, l’augurio che gli ha fatto sicuramente più piacere è stato quello del “Worl Music Award” che in un tweet del suo profilo ufficiale lo ha definito “Italian legend”. Grande verità anche se poco considerata dai media, troppo presi ad esaltare il primo giovane che esce dai talent, dimenticando invece chi come lui ha fatto la storia del nostro pop.
Ma Umberto Tozzi ha sempre avuto le spalle larghe, sia quando riscuoteva un successo planetario sia quando le cose andavano meno bene, per cui con grande equilibrio è riuscito comunque ad andare avanti con professionalità e intelligenza continuando a scrivere musica e tenere affollati concerti. Facendo cioè bene quello che ha dimostrato sempre di saper fare, il suo mestiere.
Come adesso, che a 65 anni appena compiuti, ritorna al centro dell’attenzione con un doppio live che raccogli tutti i suoi pezzi più famosi arrangiati e riproposti in una veste più moderna (“Gloria”, “Si può dare di più”, “Gli Altri siamo noi”, “Gente di Mare”, “Dimmi di No”, “Stella Stai”, “Donna amante mia” e così via) e due inediti, uno suo l’altro scritto da Eros Ramazzotti e Kaballà.
L’album è stato registrato in occasione dei 40 anni di “Ti amo”, il brano che ha lanciato l’artista torinese e ha fatto il giro del mondo e che per l’occasione è stato reinterpretato insieme ad Anastacia ed è attualmente in rotazione nell’airplay radiofonico, ghiotta anticipazione del tour che prenderà il via ad aprile e vedrà Tozzi protagonista di una serie di concerti in Italia e in Europa.
“Ti amo” è stato un successo enorme del 1977, ininterrottamente primo in Hit parade dal 23 luglio al 22 ottobre con tanto di vittoria al Festivalbar di quell’anno. A detta di molti, doveva essere un brano che avrebbe ballato una sola estate, il classico tormentone di una stagione dedicata alle vacanze che sarebbe stato presto messo da parte coi costumi del mare. Un fuoco di paglia per un cantante baciato dalla fortuna. In realtà le cose andarono diversamente, la popolarità ed affermazione del pezzo al pari del suo autore, fu veramente straordinaria, tanto di diventare una hit internazionale ed una canzone destinata a restare nel tempo.
Quella sorta di mantra di tre sillabe, “ti-a-mo”, ripetuto all’infinito, esattamente cinquanta volte, supportato musicalmente dal classico “giro di Do” ed unito ad un testo particolare scritto da Giancarlo Bigazzi (con cui Tozzi formerà una coppia inossidabile destinata a collezionare numeri uno a ripetizione), fece subito centro, entrando di diritto nell’immaginario collettivo.
Ad un ascolto distratto quel 45 giri sembrava un astuto gioco di parole, un nonsense pieno di immagini criptiche e pennellate ad effetto come “apri la porta a un guerriero di carta igienica” o la “farfalla che muore sbattendo le ali”, in realtà quel brano dal sound melodico e di indubbia atmosfera raccontava in modo insolito una storia d’amore extraconiugale finita e il ritorno a casa del protagonista, “dammi il tuo vino leggero, che hai fatto quando non c’ero e le lenzuola di lino, dammi il sonno di un bambino…”, che sussurrando prima e gridando poi quel magico “Ti amo” cercava di ricomporre una relazione che si era incrinata.
Il risultato di questa suggestiva alchimia tra musica facile e parole ricercate, fu otto milioni di dischi nel mondo, oltre un milione solo in Francia, dove Dalida col suo eccezionale carisma, regalò un’interpretazione da brividi grazie al testo riadattato dallo scrittore Pascal Sevran e dalla grande Arlette Tabart: “Combien de lits et de femmes as-tu laissé derrière toi? Oublie que je suis ta femme, regarde-moi, petit soldat, io ti amo,je t’aime ti amo, je chante ti amo…”.
Questa canzone per Tozzi è stato il primo tassello di una carriera eccezionale, proseguita l’anno successivo con l’album “Tu”, che andò a gonfie vele e consacrata definitivamente nel 1979 con “Gloria”, un successo stellare con la colossale cifra di 60 milioni di copie vendute nel mondo grazie ad infinite cover, prima fra tutte quella di Lara Branigam, che Giorgio Moroder inserì nella colonna sonora del film campione di incassi “Flashdance” nel 1984.
Ecco perché l’anniversario di “Ti amo” è stata l’occasione ideale per celebrarlo nella maniera migliore e riproporlo con un inedito e riuscito duetto tra il cantautore torinese e la brava e grintosa artista americana, un’interpretazione a due voci suggestiva e ricca di pathos che regala al brano e a soprattutto a chi lo ascolta nuove emozioni e nuove atmosfere. Brividi, come se fosse la prima volta.